Talvolta anche divertendosi a scrivere di calcio, uno degli sport più entusiasmanti al mondo, si viene presi dallo sconforto di fronte ad episodi di cui quelli successi durante Milan-Roma sono solo la punta di un iceberg, di becere azioni di enorme stupidità che vanno al di là del razzismo perché unite ad una dose di insipienza enorme. Come è possibile che gruppi di persone partano da casa, spendano soldi che magari sono stati resi loro disponibili dalla famiglia tramite sacrifici, facciano centinaia di kilometri, non per sostenere la loro squadra ma solo per insultare giocatori avversari? La vogliamo capire che per giocare a calcio ci vogliono anche gli avversari altrimenti la partita non può esserci? In tutto questo non c’è veramente limite alla stupidità umana, spesso fanno eco solo gli insulti ad avversari di colore ma invece il disagio è più elevato perchè l’azione è generale: vi ricordate come veniva accolto Materazzi,il giocatore al quale va grande parte del merito della nostra vittoria a Germania 2006, dai tifosi avversari? E’ inutile girarci attorno, vanno presi provvedimenti drastici: 5 partite in campo neutro, lontano almeno 500 kilometri, per quelle squadre i cui tifosi si sono resi colpevoli di reiterati insulti, di qualunque genere, ai giocatori avversari! Naturalmente individuazione dei colpevoli con punizioni adeguate e obbligo di costituzione parte civile nei processi loro intentati da parte delle squadre penalizzate. Parlando di calcio giocato dobbiamo dire che la notizia del giorno è che l’Inter non ha perso. E’ bastato mettere in campo una formazione che avesse una logica per pareggiare con il Genoa una partita fra le più brutte disputate in un campionato che già non esagera in gare eccellenti. Il Milan non è riuscito a battere la Roma, che obiettivamente ha una rosa di giocatori più forte, e così dovrà assolutamente vincere nell’ultima di campionato per non rischiare il sorpasso della Fiorentina in tema Champions. La Juventus non riuscirà a superare i propri record e, naturalmente, rimarrà molto distante dai punti accumulati dall’Inter nel 2007. Si parla sempre della classistica marcatori e nessuno ricorda che i campioni di oggi mai riescono ad avvicinarsi al record del grande Antonio Valentin Angelillo (Inter) che fece 33 reti in 34 partite di campionato, nella realtà una a partita perchè saltò una giornata per squalifica (e fu impossibilitato a segnare in un altro incontro perchè sostituì il portiere che si era infortunato). Siamo dispiaciuti che il Palermo, squadra di una grande e simpatica città, sia retrocesso in serie B, forza, ci vediamo fra un anno! Le pagine sportive dei giornali sono pieni di racconti sui trasferimenti degli allenatori: vogliamo prendere atto che l’allenatore non conta più del 20% sui risultati di una squadra?

D’altra parte il nostro è divenuto un campionato povero che non attira più campioni per cui si perde tempo a parlare di allenatori. Domenica il campionato finirà, un poco di malinconia accompagnerà le nostre domeniche estive perchè il calcio, se correttamente seguito, ci da momenti di spensieratezza anche se non dobbiamo dimenticare che lo sport non può essere un’isola felice avulsa dal contesto sociale che, oramai ne abbiamo preso totalmente atto, soffre in una crisi che, all’esterno, si presenta come economica ma che nella realtà è dentro noi stessi colpendo tutti gli aspetti della nostra vita; usciremo dalla crisi solo se sapremo incamminarci verso la speranza, unica virtù che ci dà il coraggio di guardare al futuro con fiducia.