Finalmente il campionato 2013/2014 ha cominciato ad essere regolare! Al Chievo e’stata annullata una rete regolarissima che ha permesso alla Juventus di vincere, questi favori alla Gobba ci mancavano, sembrava un campionato….irregolare! L’Inter va, ha fatto sì che i tifosi della Fiorentina si ingolosissero lasciandoli passare in vantaggio con un inutile rigore e poi li ha ammazzati con due prodezze di Cambiasso e Jonathan. La Fiorentina è forte ma, passata in vantaggio, anziché tentare il raddoppio, si è rintanata nella propria area aspettando l’ineluttabilità della vittoria Bauscia. La Roma sta facendo sul serio, è a punteggio pieno ed ha una rosa di giocatori imponente, lotterà fino all’ultimo per lo scudetto. Lo farà anche il Napoli se Benitez capirà che, in Italia, tutte le squadre vanno affrontate con grande concentrazione e senza sottovalutarle, altrimenti un Sassuolo qualunque diviene imbattibile. Che dire del Milan? Se continua così provocherà problemi cardiaci ad Allegri ed ai suoi tifosi, Berlusconi in primis che già, ha detto, non dorme di notte per problemi extra calcistici. Un pensiero su Balotelli. Mi domando: se avessero detto a lui quanto, secondo i giornali, lui ha detto all’arbitro, cosa sarebbe successo? Almeno cento articolesse (così li femminilizziamo per far felice la presidentessa Boldrini) per discutere sul razzismo imperante nel mondo del calcio italiano e tonnellate di trasmissioni televisive con scienziati, premi Nobel, sociologi e Crepet per discutere e analizzare nel dettaglio, stigmatizzandolo, l’avvenimento. La vogliamo smettere di far confusione fra razzismo e cretineria? In ogni occasione e luogo ove si concentrino più di dieci persone, è sicura la presenza di almeno uno stupido! Il mondo del calcio non può essere un’isola felice, è uno spaccato della società italiana e, pertanto, ad essa corrispondente: allo stadio si è in tanti per cui la pirleria fa più rumore. Questo non è voler giustificare gli stupidi ma solo prender atto della loro esistenza. Se vogliamo migliorare la società dobbiamo essere noi stessi a far sì che i due maggiori centri di formazione delle persone, la famiglia in primis e la scuola, vengano spinte a inculcare nei giovani la conoscenza e il rispetto di quei valori che dovrebbero essere e sono alla base di ogni civiltà: il rispetto degli altri e la capacità di riconoscere quanto ci unisce al prossimo e non sopravalutare solo quanto ci divide.