E vai, anno che sarà splendido! Perché? Perché non esiste motivo per pensare in modo diverso, all’inizio dobbiamo sempre sentire che sicuramente l’anno nuovo sarà meglio di tutti i precedenti della nostra vita altrimenti perché impegnarci a viverlo? Quando parte l’anno lo si festeggia brindando proprio perché si ha la certezza che sarà sereno e felice. Allo stesso modo la ripartenza del campionato di calcio di serie A nell’anno dei Mondiali: tutti pensiamo che la nostra squadra farà exploit incredibili, che i nostri giocatori lotteranno, aiutandosi l’un l’altro, per l’ottenimento dei massimi risultati possibili. Non mi sembra partita bene la vita politica nazionale. Qualcuno pensa che i problemi possano risolversi con battute spiritosissime. “Risus abundorum in bocca politicorum” avrebbe sentenziato Peppone, uno che di politica ne capiva molto di più di parecchi nostri rappresentanti attuali. Pensare che oggi nessuno avrebbe più il diritto di essere ignorante, la cultura è disponibile, gratuitamente, a tutti. Meno male perché se ci fosse da investire per procurarsela sarebbero pochi i disposti a farlo! Lo stesso sta avvenendo nel calcio, tutti raccontano un mucchio di palle ma nessuno vuole investirci. Eppure, se ben gestito, se pensato come sarebbe giusto, come spettacolo di massa che porti le persone a divertirsi assieme, che faccia comprendere che la squadra avversaria non è un nemico da abbattere ma un compagno di gioco senza il quale sarebbe inutile scendere in campo, diverrebbe, pur con i limiti che un evento calcistico può avere, elemento di approfondimento culturale: tattica,preparazione fisica ottimale, gestione dei rapporti in un gruppo che deve operare armonicamente per il raggiungimento di un risultato. Invece di calcio si discute molto ma solo parlando di errori arbitrali, creando risse e sospetti.
La Juventus si è mangiata la Roma nello scontro diretto e, miracolo, senza bisogno di aiutini. Eppure la Maggica, nel primo tempo, era apparsa tonica, ben preparata e, sicuramente, avrebbe meritato il pareggio. Poi è andata in bambola spinta a questo però da una Juventus che, in Italia, oggi non ha rivali. Conte ha impostato tutto su un gioco di squadra globale dove gli undici in campo lottano come gladiatori e, come giusto, si aiutano in ogni occasione. Pur non essendo una grande squadra come lo era l’Inter del Triplete, ne imita la capacità di operare come gruppo e non come undici giocatori individualmente impegnati, con ciò raggiungendo risultati superiori al valore dei singoli. Questo, se necessario, dimostra come il calcio sia la rappresentazione di quanto è necessario anche alla nostra società: l’individualismo non porta a niente, per arrivare a risultati positivi è necessario cooperare, confrontarsi e supportarsi vicendevolmente. A questi comportamenti si sta avvicinando la Fiorentina, una squadre di poche grandi individualità che Montella ha saputo impostare con un gioco corale che la porta a vincere più di quanto meriterebbe. Ora per un lungo periodo ha perso il suo miglior giocatore, Rossi. Speriamo che il suo infortunio sia meno grave di quanto annunciato. Notiziona:il Milan ha vinto la sfida decisiva per rimanere in serie A contro la solita Atalanta che, quando gioca con Milan o la Juve, sbaglia caterve di reti e poi piange perché precipita nei bassifondi della classifica. Ai Bergheimer hanno annullato anche un goal forse regolare, sarebbe stato il pareggio! Il Milan è riuscito ad avere anche lui un giapponese: Honda. L’ho visto nel 2010 contro l’Inter, non capisco chi dovrebbe lasciargli il posto nell’attacco del Milan. Meraviglia il Verona, continua a rimanere neile prime posizioni e che potenza Luca Toni! Veramente pietoso il posticipo fra Lazio e Inter. Forse solo l’incontro di sabato fra Chievo e Cagliari è riuscito ad essere peggiore. L’Inter è veramente una squadra raffazzonata con giocatori non all’altezza della tradizione nerazzurra e, per molti, nemmeno della serie A. Non riescono a tenere la palla per tre passaggi consecutivi e, per ricuperare una partita contro una Lazio scadente, dalla panchina entrano due quarantenni. O Thohir investe qualche milione di euro o lasciamo perdere, non creiamoci illusioni, cerchiamo di arrivare in fretta ai quaranta punti e continuiamo a vantarci: mai in serie B. Alla Lazio è bastata la prodezza di un vero grande giocatore: Klose. Alcuni si domandano se Milano è una città che rischia la decadenza: nel calcio è già in fase avanzata.