Se da parti autorevoli del Paese si sollevano critiche all’antipolitica, sarà a me, umile osservatore calcistico, data la possibilità di sollevare critiche all’anti-interismo da parte dei tifosi della squadra Bauscia. Così come la non ragionata critica a ogni decisione politica non può che portare al disfattismo, la critica aprioristica e continua ad alcuni appartenenti alla rosa nerazzurra può portare la squadra a risultati negativi impensabili. Prendiamo il caso di Alvarez, Jonathan, Vidic. Ad ogni partita venivano/vengono indicati come i responsabili di tutte le negatività, quasi il calcio fosse uno sport individuale e non di squadra. Poi cosa succede? Alvarez viene venduto e arrivano i vari Medel, M’Vila. Jonathan viene dileggiato poi, quando è assente, ci vengono propinati pseudo giocatori come Nagatomo, quando gioca a destra, D’Ambrosio e Dodò. Forse sarebbe meglio starsene zitti e comprendere che avendo il brasiliano (a differenza di tutti gli altri nostri difensori) i piedi buoni e visione di gioco, solo duettando con lui Guarin riesce ad emergere. Non parliamo di Vidic, unico centrale interista presentabile in campo. Dalla prima uscita, senza comprendere che giocava con un modulo non consono alle sue caratteristiche, si è iniziato a dargli la colpa per ogni rete subita. Con ciò si è portato il mago di Jesi a preferirgli Ranocchia che nella storia dell’Inter, dal 1908 al 2010, non solo mai sarebbe stato “il capitano” ma, forse, un buon panchinaro. Pare un bravo ragazzo come Andreolli, usiamo questa sua qualità in modo corretto: sulla panchina. Bisogna stare attenti alle critiche e guardare avanti, al peggio non c’è limite. Lo dico oggi quando, pur soffrendo, l’Inter ha battuto il Chievo in trasferta e Ranocchia, dopo i primi dieci minuti impresentabili, ha ben tenuto e ciabattato in rete il secondo goal. I nerazzurri se la sono svangata, hanno battuto una pari grado e superato in classifica il… Sassuolo.
Parliamo dei Campioni d’Italia che, seppure faticosamente, hanno superato il primo turno di Champions League e ora hanno avuto la fortuna di pescare dall’urna la terzultima in classifica della Bundesliga. Appena la Juventus subisce un minimo sgarbo arbitrale, i suoi dirigenti, l’allenatore, i tifosi mettono in piedi una cagnara indegna. Quasi vorrebbero la ripetizione della partita con la Sampdoria perché l’arbitro ha fischiato dieci secondi prima la fine del match. Se mai doveva incavolarsi la genovese, aveva appena sfiorato il raddoppio con Gabbiadini! I giocatori della Juve denunciano il passare degli anni e il fiato sul collo della Maggica li fa impazzire.
Stavolta la Roma non ha perso l’occasione di avvicinarsi ad un solo punto (non avesse buttato i due punti con il Sassuolo mannaggia) con un colpo di chiappe enorme a Genova. Gasperini un punticino lo avrebbe meritato, ma meglio così. Benitez pare alla frutta, se si fa dominare dai casciavid vuol dire che il panettone lo mangia lontano da Napoli. Sta risalendo con forza la Lazio che ha bastonato l’Atalanta e anche il Palermo non scherza, ha quel fenomeno di Dybala che è spettacolare. La viola sta rientrando nel ruolo che le compete anche se con Gomez gioca sempre in dieci. Mentre scrivo mi sto godendo lo spettacolo di Benigni: troppo forte, le racconta quasi meglio di Renzi.