Tre sono le basi sulle quali va fondata l’attività calcistica. La prima è il culto calcistico cioè la cerimonia della partita. La seconda è la formazione che va data agli atleti: essere consci della fortuna che è loro capitata, sapersi impegnare al massimo in ogni incontro, non abbattersi di fronte alla sconfitta se si è dato tutto il possibile. Insomma essere formati come uomini e come calciatori. La terza base è la capacità di operare contro l’avversario, comprendendo che chi ha la maglia diversa dalla tua non è un nemico da abbattere, ma un essenziale ed imprescindibile compagno di gioco e che in un gioco di squadra, i più forti debbono essere al servizio dei propri compagni di squadra perché, se loro possono fare la differenza, solo l’aiuto dei gregari li può favorire preservandoli dalle incombenze più faticose.

Ai campioni i titoloni ma ai comprimari le parole di riconoscenza dei grandi. Solo così può nascere la grande squadra, come anche lo sviluppo di un’azienda o della società in generale. Altrimenti rimaniamo alle parole, magari con qualche momento di vittoria ma, alla fine, tutto viene sbugiardato. Queste basi le abbiamo potute vedere in questa giornata calcistica, nel Sassuolo e nell’Empoli. Due squadre che corrono per novanta minuti, i più forti vanno in aiuto ai compagni e si nota il grande rispetto che essi hanno per gli avversari, con allenatori che ne hanno studiato le caratteristiche preparando partite non di inutile difesa ma capaci di controbattere, azione su azione, l’avversaria che sulla carta parrebbe più forte.

Solo una grande fortuna ha permesso alla Maggica e al Napoli di raggiungere le squadre citate dopo essere state sotto di due reti. La Roma ha buttato alle ortiche la possibilità di portarsi ad un punto dalla Gobba e il Napoli ora si trova davanti il Genoa nella lotta per lo strapuntino che ti trasporta in Champions. Si potrebbe accomunare anche il Genoa a Sassuolo ed Empoli, ma il Grifone non aveva di fronte uno squadrone come le altre due, bensì un Milan piccolo piccolo che non ha fatto nulla per mettere in difficoltà i rossoblù. Il Milan pare proprio l’antitesi del possesso delle tre basi: è fortissimo in settimana a parole, poi sciupa alla domenica, ognuno gioca per sè stesso, poca corsa e squadra che balla.

La notizia è che la Viola ha costretto la Juve al pareggio e che l’arbitro, pur avendone l’occasione, non l’ha favorita: rigore di Pizarro nel finale ma niente fischio, che si sia ricordato che poco prima Chiellini ne aveva fatto uno più evidente? Il Cesena, in vantaggio di due reti con l’Atalanta, è riuscito a perdere dando così un calcio alla possibilità di allontanare una rivale diretta. Il Parma, per non fare imparzialità e visto che la Lazio non riusciva a batterla, ha pensato di fare harakiri: è già in B ed è divenuta proprietà di un gruppo cipriota, siamo proprio divenuti terra di conquista! Ha un record europeo…

…non proprio invidiabile: maggior numero di sconfitte e di reti subite. Quando un tuo compagno fa assist all’avversario, il portiere che lo va ad affrontare fuori area non lo deve far passare, basta prenderlo per la maglia, verrai espulso ma salvi una rete. L’anno scorso la cavolata l’aveva fatta Samuel a Livorno, stasera Handanovic. C’è poco da dire, l’Inter rischia la B. Fa dei buoni primi tempi, Udinese docet e Roma pure, poi crolla mentalmente e fisicamente. La squadra è slegata, ognuno gioca per sè, alle spalle non c’è una società, dove vogliono andare i bauscia? Mirino a salvarsi e Mancini si svegli, altrimenti il panettone lo mangerà a Jesi. Possibile che Vidic sia morto e nessuno lo sappia? Perché è impossibile sia inferiore a Ranocchia e Juan Jesus il quale, con Vidic in campo, potrebbe spostarsi a sinistra e finalmente la difesa sarebbe a quattro. Poi venga tolto Medel dalla regia, oso dire che è peggio di Kuzmanovic! Comunque bisogna preparare con grande concentrazione la prossima partita, Chievo-Inter è uno scontro diretto fra due dirette concorrenti alla retrocessione, bisogna vincerla ma non sarà facile.