Il Milan, cacchio cacchio, tomo tomo (tra-duco: slowly) si sta avvicinando alla squadra di Mazzarri. Non oso neanche chiamare tale squadra con il suo nome, tanto appare lontana parente anche dei nerazzurri più mediocri degli ultimi dieci anni. La partita con il Cagliari l’avrebbe potuta anche vincere (ma si sa che la sfiga ha la cognizione precisa di dove colpire) ma con quale reale merito? Squadra lentissima con Milito che pare, e penso oramai lo sia, una vecchia gloria. Senza Hernanes nessuno sa inventare qualcosa e, se non fosse entrato il Toro Icardi, il pareggio sarebbe rimasto una chimera. In classifica la Beneamata appare circondata; Verona, Parma, Torino (le squadre del suo calibro) sono addosso, il Milan a forza di aiutini (anche con la Samp poverina) sta arrivando. Penso che anche il prossimo anno i tifosi interisti avranno la settimana libera.
Mazzarri era partito con la fiducia di tutti, mal fu riposta. Speriamo faccia meglio il suo collega di dialetto che si è preso una brutta gatta da pelare; salvare l’Italia togliendola dalle visibili difficoltà in cui si trova. Deve farcela: è l’ultima occasione! Non è partito benissimo. E’ arrivato a Roma, come il Cavaliere nel 1994, sembrando dire: adesso vi faccio vedere come si fa. Poi ha capito, e qui come Mazzarri, che per guidare una grande squadra, per lui la nazione italiana, ci vuole esperienza, pazienza e capacità di mediazione. Il ragazzo è intelligente, spero impari in fretta. Certo lui sperava di farsi da solo, come prevede la Costituzione, la squadra dei Ministri: col cavolo, dal Presidente della Repubblica è stato inchiodato un paio di ore che, se come dicono loro, fossero state utilizzate solo per leggere al Presidente la formazione, paiono un poco tantine. Il mio suggerimento (che interessa solo a me) è che lui deve…
…darsi un modulo (per usare un termine calcistico) indicando quale tipo di società vuole sia l’Italia, definisca chiaramente su quali valori deve fondarsi, sia attento a prevedere per prevenire. Il momento è difficile economicamente ma peggio ancora socialmente, i giovani non vedono futuro e gli anziani hanno paura di un tramonto terribile. Non sottovalutiamo i focolai di rivolta anche se piccoli. Auguri Presidente Renzi!
Rimaniamo al campionato dove sono poche le decisioni in sospeso perché il Catania ha perso lo scontro decisivo con il Chievo, il Livorno è stato asfaltato dal Verona e il Sassuolo pare avere armi troppo spuntate. Per cui per la retrocessione tutto si sta delineando. Rimane aperto un piccolo spiraglio per lo scudetto ma la Juve deve impegnarsi molto per aprirlo totalmente, specialmente perché gli arbitri le stanno dando aiutoni enormi. Ha vinto, immeritatamente, il derby della Mole contro un bel Torino che si è visto negare un rigore nettissimo e sicuramente più facile da fischiare, rispetto a quello regalato da Carmine Russo al Cagliari a San Siro. Ma questo è il mondo e così va, speriamo che la Roma ce la fa (è per fare la rima).