“Nondum matura est, nolum acerbam sumere”. Questo, se io fossi un milanista, comincerei a fissarmi nella mente al fine di giustificare i giovedì liberi della prossima stagione. Dopo la sconfitta con la Maggica al BBilan può rimanere solo la soddisfazione di vincere, dopo anni, il derby. Questo è reso probabile dalla legge dei grandi numeri, prima o poi (in questo caso poi) un derby della Madonnina lo può vincere anche la squadra più debole. Contro la Roma non c’è stata partita, i capitolini già sono più forti e se poi in campo ti trovi un Balotelli assolutamente nullo… Comincio a pensare che da calciatore a livello internazionale, il Balo debba scendere, nella considerazione prospettica, a livello di un Di Natale o Toni: o la squadra gioca tutta per lui o è lui che scompare. Non può essere protagonista in una squadra dove altri, da Kakà a Robinho, si ritengono uomini squadra, deve avere tutti al proprio servizio e sentirsi l’unico protagonista. Questo è possibile in squadre di medio calibro, non a Milano o Manchester. Forse Seedorf potrebbe provare a farlo giocare dietro Pazzini per togliergli responsabilità, ma oramai si è intestardito a sostenere impossibile questa soluzione. E allora, faccia quello che vuole; l’anno prossimo non allenerà più i casciavid ma chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Inter-Napoli è parso uno psicobiscottone, il pari faceva contente entrambe perciò guai a tentare di passare in vantaggio. Palacio e Nagatomo hanno sbagliato due reti già fatte e, per non essere da meno, Inler ha buttato sul palo una conclusione da due metri. Partita da rimborso biglietto ai quattro gatti che lo hanno pagato. I tifosi bauscia hanno esposto uno striscione che io condivido pienamente (e sostengo da sempre); il calcio senza la presenza del pubblico allo stadio scade a spettacolo ridicolo, ventidue uomini in mutande che rincorrono un pallone. Si sta facendo di tutto per allontanare la gente: calendari incomprensibili, difficoltà per l’acquisto dei titoli di accesso all’incontro (sarebbero i biglietti), tessera del tifoso che non serve a nulla, non possono i soloni della Federazione andare a vedere una partita in Spagna o Inghilterra per vedere la facilità di accesso? E’ all’interno dello stadio che abbisognano più controlli! E anche i cori, stupidi certo, non sono di dileggio dell’avversario (se si accertasse che lo fossero allorale sanzioni ai tifosi dovrebbero essere molto più gravi), ma un modo spesso becero di presa in giro reciproca.
Analizzando l’incontro vengono spontanee alcune affermazioni: uno scambio Hamsik-Guarin gioverebbe ad entrambe, Kovacic è sicuramente avviato ad una grande carriera, Hernanes non vale un Bonaventura qualunque. Il Napoli con un paio di buoni giocatori in più potrebbe competere per lo scudetto (il prossimo anno scade il bonus per la terza stella alla Juve per cui tutte possono lottare per vincere), l’Inter deve passare alla difesa a quattro e con il rombo a centrocampo per cui ha bisogno di un forte giocatore davanti alla difesa. Handanovic può servire a far cassa e a riportare a Milano Bardi e, specialmente Raffaele Di Gennaro, il portiere che sta salvando il Cittadella in serie B dimostrandosi anche un eccezionale pararigori. Con i soldi va trovata una controfigura di Lampard o De Rossi; poi, con i giovani che rientrano dai prestiti, si arriva ad una squadra competitiva. Con l’arrivo di Vidic la difesa è assestata.
Della Fiorentina fa impressione la potenza di Cuadrado: era già forte qualche anno fa, quando giocava a Lecce, ora è un grande. La sua assenza potrà fare la differenza sabato prossimo nella finale di Coppa Italia contro il Napoli. Chi la vincerà? Vedo il Napoli favorito ma sarà una partita molto equilibrata. Per la retrocessione, andato il Catania, la lotta ora è aperta tra il Bologna (vergognosamente…
…scadente contro la Fiorentina), il Livorno che ha fatto più cambi di allenatori che punti, e il Chievo che sta facendo di tutto per essere invischiato fra le pretendenti la serie B. Un discorso a parte lo merita il Sassuolo. Deve giocare con grande grinta contro una Juve che, come ha dimostrato una mezza squadra come il Benfica, se affrontata con la giusta determinazione è affondabile. Nel posticipo la squadra di Squinzi avrà la possibilità di salvare sè stessa e il campionato, forza Sassuolo!
Per il premio fattore C non posso esimermi dall’assegnarlo a Mazzarri. Contro i partenopei ha sbagliato tutta l’impostazione del secondo tempo e le sostituzioni. Non fosse intervenuto a pochi minuti dal termine il citato fattore, il tiro di Inler anziché finire sul palo interno si sarebbe accomodato nel sacco e Mazzarri avrebbe dovuto considerare conclusa la sua esperienza nella Milano che conta perché sarebbe diventato difficile anche l’accesso alla sottocoppa europea. Forza Mazzarri finché c’è fattore C c’è speranza!