Siamo all’epilogo di un mediocre campionato la cui ultima giornata è completamente inutile avendo gli dei del calcio deciso che tutto fosse determinato dai risultati della scorsa domenica. La stagione è stata dominata da una squadra non trascendentale e ciò sottolinea la povertà, oramai chiara, del nostro calcio. Spiace perché, particolarmente da noi, il calcio rappresenta uno fra gli eventi sociali di maggiore rilievo, all’interno degli stadi c’è la chiara visione di una Italia ancora pronta allo scontro fra campanili, ad un Paese sempre suddiviso fra Guelfi e Ghibellini, che vive spesso non per costruire assieme ma per distruggere l’avversario. Qualcosa cominciano a comprenderlo anche le istituzioni, un Paese così impostato non può sopravvivere alla competizione mondiale. Si comincia a capire che la nostra organizzazione del lavoro deve assolutamente abbandonare lo scontro sociale; siamo un Paese che di regge su PMI; imprenditori, lavoratori, famiglie sono un insieme non scindibile, perché debbono costantemente scontrarsi?
In tutto c’è bisogno di un po’ di ottimismo e non di preconcetti, pare sempre che qualunque novità sia una cosa inutile e peggiorativa. Ho un esempio che dimostra come questo assioma sia una cavolata. Appena approvata la nuova legge che aiuta nella sostituzione di macchinari industriali obsoleti,la cosidetta Sabatini-bis, da molte parti si sono alzate grida di legge inutile e inapplicabile. Bene, dopo due mesi il dispositivo ha permesso l’acquisizione di più di 2000 ordini nuovi alle aziende nazionali e, testimoniano gli imprenditori più avveduti, sta svegliando gli indecisi. Su gente, il pessimismo è inutile e non porta da nessuna parte! Fate come gli juventini, sono sempre ottimisti, il prossimo anno già sentono odore di vittoria in Champions. Sono contenti di aver superato il , non sanno che a Milano, nei famosi cortili di ringhiera con questi numeri venivano segnalate quelle che oggi chiamiamo toilettes? Comunque onore a loro.
Thohir, ho l’impressione, ha tutte le intenzioni di trasformare l’Internazionale in una reale industria dello spettacolo. E’ la prima volta che in Italia una squadra passa dalle mani di un mecenate appassionato e tifoso ad un manager che, penso, non metta per nulla il cuore ma voglia trasformare una società di calcio in una grande espressione di marketing, che la porti a vivere non sulle fideiussioni sottoscritte da “qualcuno” ma su impegni presi direttamente sulla base del valore e della aspettative sulla squadra/società. E’ un nuovo metodo ed è giusto che, come sempre, le novità vengano sperimentate dalla squadra il cui nome le impone di non limitarsi al piccolo mondo nazionale. L’ultima partita è andata come doveva, Mazzarri ha messo in campo riserve e vecchie glorie e il Chievo, con due papere del cosiddetto portiere Carrizo, ha meritatamente vinto. Mazzarri rimarrà? Lo sperano tanto i tifosi di BBilan e Biuve.
Il premio fattore C spetta questa settimana a tutta la squadra del Parma e al suo allenatore Donadoni. Si era, nelle partite che le vedevano impegnate, al novantaquattresimo. Con una rete il Torino avrebbe saltato gli emiliani in classifica. Occasionissima per farla: Rizzoli fischia un calcio di rigore per il Torino. Se segna è in Europa perché rimarrebbe davanti al Parma. Va sul dischetto Cerci, nazionale e miglior giocatore del Toro: basta…

…tirare forte e in centro, tanto il portiere da qualche parte si tuffa. No, Cerci cerca di piazzare la palla nell’angolo con un tiretto che il portiere della Fiorentina si trova fra le mani: Toro morto e Parma in Europa con poco merito anzi, con molto fattore C. Mi immagino i prossimi giorni di Cerci. Il Milan ha vinto solo per far dispetto al suo grande tifoso Squinzi. L’anno prossimo i casciavid si faranno amici delle “collaboratrici domestiche”: giovedì libero, good luck! Ora inizieranno titoli e discussioni sui grandi movimenti del mercato calcistico estivo, non illudiamoci ci sarà solo l’uscita di qualche campioncino e l’arrivo di mezze tacche. Il resto sarà come dice il proverbio: in temp de guera ghe’puse’bal che tera.
E ora buona estate a tutti e buon voto per domenica prossima, sperando che il risultato sia la volontà di realizzare una vera Europa dei popoli come la volevano De Gasperi, Schuman e Adenauer, e non l’Europa dei “ragionieri” creata solo su calcoli numerici che ci hanno portato nella disastrosa situazione odierna.