Discernimento, questa è la virtù che ci rappresenta al meglio quanto Mancini deve fare affinché l’Inter diventi una squadra competitiva. Oggi ci pare che il trainer bauscia non abbia avuto in dono tale virtù, anzi stia agendo più a caso che non valutando caso per caso o peggio ancora, stia applicandola senza averne la capacità. Nessuno ha ancora capito chi sono i reali titolari e chi le riserve nella squadra nerazzurra. L’allenatore, che pare un po’ in bambola, non sa scegliere, dice che tutta la rosa ha le stesse possibilità di giocare. Mai vista una squadra che vince il campionato senza che si capisca chiaramente quale sia l’undici titolare. Forse il Mancio sta coprendo qualche cavolata fatta nella campagna acquisti; siamo sicuri che Kondogbia sia superiore a Gnoukouri? Al momento non pare!

Poi Icardi abbandonato solo nell’area avversaria con Jovetic che, anziché affiancarlo quando gli esterni scendono per crossare, si ferma una decina di metri indietro, è logico che non segni mai. Giocatori come Perisic, se si cercava un esterno, non servivano di certo tanto che per muovere un poco il gioco si deve ricorrere a Biabiany, un calciatore casualmente in nerazzurro. Giusto il pareggio a Palermo, anche se con un poco di fortuna potevano arrivare i tre punti. Ora l’Inter incontrerà Bologna, che si è svegliata, e Maggica: se vince è “campione” altrimenti… “no”.

Sinisa ha salvato la ghirba quando oramai si sentiva arrosto sulla graticola. Nonostante un generosissimo rigore, che ha costretto il Sassuolo a giocare un’oretta in dieci, solo negli ultimi minuti i casciavid hanno potuto sconfiggere i valorosi emiliani, ben impostati e pericolosi anche in dieci. Non ho capito perché i milanisti continuino a fischiare Cerci. Quello che può dare è ciò che si vede, cosa credevano? Pensavano fosse un campione? Che rientri in fretta Diego Lopez, Donnarumma deve ancora mangiarne di michette. Allegri ha affermato che prima del Natale la gobba sarà a meno di cinque punti dalla vetta.

Dopo averla vista prendere a pallonate l’Atalanta penso che ci riuscirà anche prima. Certo che anche Sportiello ha preso una prima rete che avrebbe potuto respingere anche di testa. Il Milan se gli va bene potrebbe farcela per Pasqua, non so di quale anno. D’altra parte a metà settimana era stato battuto, nel trofeo Berlusconi, anche dalle riserve dell’Inter. Carpi e Frosinone paiono sempre più candidate predestinate a retrocedere, ogni settimana giocano bene ma perdono. Il Verona, privo di Toni, è in linea con loro. Intanto…

…”con Gervino e con Salah la Roma se va”. Questo incipit in rima mi è parso corretto per iniziare il commento della Maggica vittoriosa a Firenze contro una Viola per niente remissiva. La Roma è un team in cui giovinezza ed esperienza ben si fondono per farne una degna favorita per lo scudetto. Intanto si è presa due punti di vantaggio sulle seconde per cui possiamo considerarla in inizio di fuga. Ha un solido centrocampo e contropedisti velocissimi in attacco. Se proprio vogliamo denunciare un difetto, lo troviamo nell’incapacità di alcuni difensori di rimanere concentrati per l’intero incontro.

La Lazio ha travolto un Torino rinunciatario, ma ha dimostrato di essere una sicura pretendente all’Europa dei grandi. Penso che lo scudetto se lo giocheranno Roma e Napoli mentre le altre lotteranno per il terzo posto, con la Juve favorita. La Maggica e i partenopei hanno oggi una rosa molto più completa delle altre squadre e questo conterà ben qualcosa. L’unico problema sarà la pressione che opprimerà due squadre non abituate a sopportarla, vedremo a primavera, per ora divertiamoci a fare previsioni. Sabato sera ci sarà Roma vs Inter. Per la Maggica sarà come per il Governo quando pone la fiducia: se vince a Milano avrà superato l’esame scudetto.