Anche la luna si è schierata sopra la curva nord a San Siro, per salutare la vittoria bauscia che ha riportato l’Inter in vetta alla classifica. Vittoria giusta e meritata contro una squadra fortissima che, in questo momento e in Italia, non ha pari come potenziale tecnico e parco giocatori.

Forse la Roma aveva bisogno di questo atto di umiltà per sentirsi più unita e forte, è la favorita per lo scudetto! La rete di Medel ha fatto balzare in piedi lo stadio e messa la ciliegina sulla torta preparata per festeggiare questa grande giornata milanese. La festa per la chiusura dell’Expo dei primati e la vittoria dell’Inter hanno rimesso Milano in vetta in due importantissimi settori, il posto che correttamente compete a questa grande città e alla sua gente. Una difesa impenetrabile si è contrapposta vittoriosamente ad un attacco veloce ma che, ancora una volta, ha sentito la mancanza di uno stoccatore decisivo. La Maggica ha corso, fatto un ottimo secondo tempo ma se non hai chi butta la palla in rete tutto serve a poco. Si dirà: la Roma gioca meglio. Cosa significa? Nel calcio gioca meglio chi butta la palla nella rete avversaria, il resto sono palle.

Notizia: la Juve ha vinto il derby della Mole con un fondello che fa pensare possa riprendersi. I Gobbi non sono mai domi; mi meraviglio non l’abbia ancora capito il Toro, sono due anni che perde il derby di andata al novantaquattresimo, svegliarsi per favore! Parleranno di una grande rete di Pogba ma non credeteci, ve la spiego io. A trenta metri dalla rete il francese ha controllato male un pallone che gli è così ballonzolato davanti. Per paura che il difensore granata, che stava rinvenendo, glielo sottraesse lo ha buttato verso la porta avversaria. Ne è scaturito un pallonetto inaspettato imprendibile per Padelli bipaperone derbico. Però questo è un segno del destino, se alla vecchia le cose cominciano a girare bene diventa pericolosa. Ho letto che in un Tweet Emma, la moglie del Presidente juventino, ha informato il globo terrestre che si è separata dal marito. Logico, come poteva rimanere assieme al massimo rappresentante della Juve una che di cognome fa Winter?

Fuochi d’artificio a Bologna per Donadoni: veni, vidi, vici. Con la sapiente regia di Diawara tutta la squadra ha preso coraggio e trascinata da Giaccherini ha asfaltato la Dea. SuPerin ha bloccato il Napoli che, nonostante una supremazia totale, ha impattato il risultato a Genova contro i rossoblu. Talvolta non basta il gioco, la superiorità tecnico tattica se non è supportata da un decente lato B: così va la vita. Ora Fiorentina e Inter guidano la classifica e danno l’impressione, con la Roma e i partenopei, di rappresentare il quartetto che, Juve permettendo, si giocherà lo scudetto (tertie, quatertie testiculis tactis). Fanno acqua da tutte le parti Carpi e Verona, paiono più in difficoltà del PD a Roma, mentre il Frosinone la batosta l’ha presa ma dalla Viola: meglio finire sotto una Ferrari che una Panda, o no? Comincia a far sul serio il…

…Milan che a Roma, battendo la Lazio, ha ottenuto la terza vittoria consecutiva, forse la prima veramente meritata della sua stagione. La Lazio si è mostrata poca cosa, ha perso anche a Bergamo nella giornata precedente, con Candreva e Anderson spenti e una difesa -portiere compreso- da spavento. Però i casciavid hanno mostrato di essere divenuti una squadra, di aiutarsi l’un l’altro e di avere due o tre giocatori che possono spaccare la partita, Bonaventura in primis.

La difesa del Milan, specie dal momento in cui la fortuna ha voluto l’ingresso di Mexes tramite un infortunio ad Alex, è parsa impenetrabile per la piccola Lazio di questi tempi che ha potuto segnare solo per demerito del giovane portiere rossonero, il quale ha preso goal sull’unico tiro in porta dei laziali indirizzato nello spicchio di porta di sua competenza. Giusto così, anche il Milan ha potuto partecipare alla festa milanese; come era successo al Meazza nella sfida fra le prime squadre delle due città, anche in quella delle seconde Milano si è mostrata più forte. Alla fine: Milano 2-Roma 0.