In politica, come nel calcio, quest’anno gli aggiustamenti sono avvenuti fra gennaio e febbraio. Alcuni eletti nel M5s si sono stufati di passare le giornate a ricevere ordini e gettare alle ortiche i voti ricevuti e si sono messi in proprio, altri della ormai “Sciolta Civica” sono passati al partito di Renzi che oramai potremmo definire un PD 2.0. Perché? Perché esiste, nel pensiero di molte persone, l’idea che rapidamente esso si trasformerà in un conglomerato di gruppi, che ritengono possibile creare un grande movimento di persone miranti al rilancio del nostro Paese sia in campo sociale che economico. Ai lati del grande movimento/partito, i fautori del PD2.0, vedono il sopravvivere di opposizioni nazionaliste o nostalgiche di sinistre speranze completamente deluse e fuori dal tempo. Se ciò avvenisse sarebbe comparabile al campionato di calcio. Si può dire anche purtroppo, ma al centro c’è solo la Juve.

I gobbi, pur senza strafare, hanno giochettato come il gatto con il topo e legnato il miglior Milan della stagione. Nel gioco dei casciavid si è vista, senza tema di smentite, la mano di Sacchi: pressing alto con tentativo di bloccare sul nascere il gobbi’s play, idea lodevole ma ci vorrebbero anche i calciatori adatti. Galliani si inventa polemiche inutili e infondate, ci vuol tanto ad ammettere che la Juve è molto, molto più forte? Lo è così tanto che quasi non è più neanche bello incazzarsi quando vince. In molti si sperava in Roma e Napoli ma anche per questa stagione non c’è niente da fare: la Maggica è un pò sulle gambe e i partenopei hanno buttato troppi punti prima della pausa natalizia.

Cosa avevo scritto del Torino? Tolta la Juve le altre squadre si equivalgono: se prendi fiducia, specialmente con una culattata che ti porta a vincere una partita al Meazza a dieci secondi dalla fine, con l’unico tiro in porta che fai, poi vai come un razzo. Questo sta avvenendo al Toro: quarta vittoria consecutiva e vista sull’Europa. Ho avuto l’onore di essere convocato al tavolo 7 dell’hangar bicocca per dettare i temi fondanti dell’Expo. Ancora una volta, credenti o meno, dobbiamo riconoscere che anche sulla tematica della nutrizione del pianeta, Papa Francesco è avanti anni luce rispetto a tutti. Ha posto un momento di riflessione semplicissima ma che ci deve far riflettere: come è possibile vivere in un mondo in cui ogni giorno si discute di piccoli ritocchi di spread e mai delle persone che, su un pianeta ove il problema non è la mancanza di cibo ma la sovrapproduzione, muoiono di fame?

L’Expo di Milano dovrà essere un momento per riflettere oltre che per rilanciare una immagine positiva del nostro Paese. Se pensiamo che, nell’ultimo periodo, di Expo convergeranno su Fiera Milano tutte le grandi aziende del mondo produttrici di macchine utensili per partecipare a EMO Milano 2015, dobbiamo ritenere che questo sarà un momento storico per il nostro Paese è per la città di Milano per mostrarsi degni di appartenere ai vertici mondiali dell’economia. Purtroppo nel calcio la grande Milano anche quest’anno non è all’altezza del proprio blasone. C’erano due squadre, una con i colori del cielo e della notte e l’altra con quelli del diavolaccio che dominavano il mondo, ora sono relegate a fare da comprimarie anche nel mesto campionato nazionale. Nella giornata si è esaltata la squadra bauscia che ha legnato una delle grandi rivelazioni dell’annata: il Palermo. Certo ci sono sempre momenti delle partite nerazzurre che…

…costringono i tifosi a guardare l’incontro così come le chiappe guardano le siringhe. Però con i nuovi acquisti e la corretta impostazione tattica l’Inter mostra di poter risalire la china e, se la sfiga non la continuerà ad amare, qualche soddisfazione in Italia ed Europa se la prenderà. Con il fiuto del goal di Icardi, la forza di Guarin e la classe di Shaqiri potrà rilanciare il calcio a Milano. Tutto abbastanza regolare e prevedibile l’andazzo delle altre partite domenicali. Vincendo, Roma e Napoli hanno rafforzato le rispettive posizioni. Alle loro spalle la Fiorentina pare rinvenire con forza anche se ieri, per battere la Dea Atalanta ha dovuto ricorrere all’ultimo minuto ad una rete segnata in evidente fuorigioco. Il miglior gioco è stato ancora espresso da Empoli (vi raccomando Valdifiori, ottimo regista) e Sassuolo che, nonostante avesse tutto l’attacco titolare assente, si è preso con la Samp un meritato punto a Genova. Credo che assieme al Parma (spero la Lega stia studiando qualche misura per assicurare la regolarità del campionato) anche il Cesena sia già da considerarsi spacciato. Per la terza medaglia da serie B la lotta è apertissima, speriamo che nell’anno del rilancio per Milano non ne resti invischiata qualcuna delle sue squadre.