Alcuni dei dieci lettori che seguono il mio angolino mi hanno chiesto perché mischio calcio e problematiche sociali. Rispondo con facilità. Il calcio è un piccolo spicchio della società e come tale la rispecchia totalmente. Un calcio commentato senza inquadrarlo nel momento storico che sta vivendo il “contorno” avrebbe un significato molto limitato: quello di mettere per iscritto ciò che tutti hanno già visto più volte e che, passato il momento della lettura, rimarrebbe incapace di sollecitare delle riflessioni. Il ritorno di Zeman al Cagliari ci fa comprendere la schizofrenia della società attuale che, spesso, spinge -come nel momento della sostituzione e poi del richiamo di Zeman– tutti a prendere decisioni rapide senza possibilità di riflettere, perché si vogliono risultati immediati e poche volte ci si proietta su traguardi con termini più lunghi. Interessa il risultato, la bellezza è secondaria anzi quasi in contrasto.
L’Empoli, invece, ci dimostra il contrario: gioca bene, fa divertire e ha una buona posizione di classifica. La Juve è invece una enorme corazzata impostata solo per ottenere il risultato, che poi è lo scudettuccio del nostro campionato. A Palermo ha vinto senza grandi meriti, con l’unica prodezza della giornata, la rete di Morata. Per il resto i gobbi si sono limitati a far valere la loro preponderanza fisica abbattendo, ogni volta che toccava la palla, il giovane Dybala che è uno dei pochi che merita il pagamento del biglietto. Poi ci si lamenta se gli spettatori diminuiscono; la gente ama la vittoria della propria squadra ma vuole anche la bellezza del gioco. Si dice che, tatticamente, il nostro campionato sia il migliore del mondo: è vero. I nostri allenatori hanno nel loro dna il retroterra culturale di centinaia di anni tipico del popolo italiano che, in quanto a cultura, primeggia in tutte le maggiori branchie: musica, arte, letteratura, design, food.
Da ciò discende che questo bagaglio positivo non può portarci che a primeggiare anche nei campi derivati, cioè quasi in tutto. Ma ciò non deve portarci a limitare le nostre capacità al fine di ottenere un risultato immediato ma transitorio. Abbiamo bisogno di affermazioni che divengano strutturali e questo lo si ottiene spaziando in tutti i campi della nostra cultura e primeggiando sulla bellezza in tutto. Martedì, a Roma, verrà presentata agli ambasciatori ed ai corrispondenti di testate giornalistiche straniere EMO Milano 2015, la più importante manifestazione mondiale di macchine utensili. Per magnificarne la venuta in Italia gli organizzatori hanno pensato alla predisposizione di musiche nazionali rappresentanti l’eccellenza italiana nel campo che più facilmente può mostrarla: il linguaggio universale della musica. Il risultato di tale tipo di promozione sarà, sicuramente, altissimo e si rifletterà positivamente sulle sensazioni che gli operatori avranno della nostra tecnologia: chi sa fare queste opere culturali basiche non può che fare anche grandi opere tecnologiche.
Mi piacerebbe avere informazioni sulla logica che ha spinto la Lega Calcio alla formulazione del calendario della giornata: la lotta per le coppe europee si svolgerà di lunedì; forse pensano che la gente alle 19 del lunedì non abbia un cavolo da fare come loro! Capisco il far giocare al lunedì il BBilan di quest’anno, ma le altre sono tutte…da domenica! Con questo strepitoso calendario le partite della domenica pomeriggio sono state una cosa pietosa. Grande sorpresa la vittoria dei Chievo a Genova, zona rossoblu. Non capisco all’Atalanta la sostituzione di Colantuono col vecio Reja. Pota! Se la squadra non girava con un vecchio lupo che la conosceva da anni, come è possibile che la raddrizzi un buon uomo calato sulla Dea da chissà dove. Perdere per perdere potevano chiamare Sonetti che abita vicino e almeno non avevano spese di trasferta da pagare. Il Parma si è trascinato in campo contro il Mapeiclub, tutti capiscono che…
…la squadra scende in campo per non passare il pomeriggio sul pullman che la porta allo stadio. Vittoria strameritata di Toni &company contro gli uomini di Benitez che, proprio nessuno comprende perché, continua a far giocare Gabbiadini a…tempo scaduto. Proprio rifiuta i continui regali che gli offre la Maggica e rischia di farsi fregare anche dalla Viola che, se non ha misericordia di Inzaghi, ai casciavid piazza lunedì un paio di pappine. L’Inter ha mosso la classifica! Un bel pareggio col Cesena e praticamente la salvezza è raggiunta. Mancini deve capire che, qualche volta, bisogna osare. Non si capisce che motivo c’era di tenere in campo i due “piloni”centrali, Andreolli e Ranocchia. Via uno dei due, Medel centrale, che può far partire l’azione, e puoi inserire Hernanes che sa saltare l’uomo e dettare l’ultimo passaggio. Poi,se vuoi aprire la difesa delle piccole squadre devi giocare con il tridente. Il Mancio lo ha capito dopo un tempo e, infatti, i bauscia hanno cominciato a dominare. Solo la sfiga ha portato il pallone di Poldi sul palo e fatto annullare una bellissima rete di Icardi. Ma così è; quest’anno tutto va storto per i nerazzurri. C’è bisogno di un colpo d’ali per giovedì per far risalire in disordine ai Wolkswagen i colli che stanno scendendo con tracotante baldanza. Sarà possibile? La speranza è sempre l’ultima a morire!