La fortuna di Milano è che il Milan non abbia scelto Sarri come allenatore. Se fosse successo i milanesi avrebbero rischiato di andare alle elezioni trovando, fra le concorrenti, la lista civica “simpatia” comandata dal ticket Sallusti-Sarri. Si può trovare anche di peggio, però con grande difficoltà. E’ possibile che a quasi sessant’anni il nostro tosco-campano non abbia capito la fortuna che gli è capitata?

E’ arrivato ad allenare una grande squadra come il Napoli e non sa che ciò comporta un impegno anche sociale di presentarsi in modo adeguato: via la sigaretta quando parla in pubblico, parlare in modo che possa apparire intelligentese non si ha niente da dire stare zitto. Con tutto il mondo che lo riprende si mette a sparare cavolate neanche fosse al Barlume e poi cerca, invece di limitarsi a dire ‘scusate’, di mettere toppe peggiori del buco. È sempre vero il proverbio: quand el vilan el munta el scagn….con quel che segue.

Mi spiace ripetermi. In un Paese, l’Italia, ove almeno cinquanta milioni di persone, per cui il 90% dei locali, segue i fatti di calcio, l’evento calcistico è uno degli elementi essenziali della società. I protagonisti, che sono dei privilegiati, o lo capiscono e si comportano come si deve oppure mi rifaccio al contadino umbro Angelino, che talvolta, telefona a trasmissioni radiofoniche: mandateli a casa, zappa da sette kg e via nei campi .C’è chi incolpa Mancini di aver portato allo scoperto l’accaduto; le cose che succedono in campo debbono rimanere lì, quasi che il terreno di gioco sia un’isola felice. Non scherziamo, è una componente della società, per cui massima trasparenza e non omertà.

Venendo al campionato un fatto oramai diviene chiaro per tutti: tolto Higuain non esistono, nella nostra Serie A, fuoriclasse che possano trascinare la squadra e determinare da soli i risultati. Allora vince chi corre di più, chi si copre e fa correre la palla in verticale e non chi, scimmiottando le grandi squadre, palleggia in orizzontale sperando che gli avversari vengano avanti e concedano il contropiede, nessuno è pirla. L’esempio è il Carpi. Castori, dopo figure barbine cercando il bel gioco, ha capito che bisogna stare coperti, ripartire con lanci in verticale, giocatori che tagliano il campo così i risultati si ottengono.

Da San Siro, applicando tale tattica, si è portato a casa un bel punticino ributtando i bauscia nella loro giusta dimensione, massimo da Europa League. L’Inter è parsa una squadra velleitaria, presuntuosa e con una stima di sè stessa nettamente superiore alla realtà. Manca un centrocampista di pensiero che sappia dare i tempi di gioco e lanciare Icardi che, se la Beneamata continua a stare in campo come quest’anno, serve a poco. La prossima giornata sarà…

…di derby con i casciavid i quali, pur giocando senza grandi pretese, un pareggino a Empoli se lo sono svangato. Sinisa ha capito i limiti del suo team e cerca di farlo giocare per quello che è, una provinciale. Si copre, lancia in contropiede Niang e Bacca che sono molto veloci e negli ultimi dieci minuti inserisce il Balo, che non corre ma sa battere punizioni e rigori in modo sopraffino.

Sarà, per quello che mostrano le contendenti, un derby da 0-0. Poi gli dei del calcio sceglieranno se punirne una delle due e può darsi che nei minuti di recupero i nerazzurri rimangano ancora sotto osservazione della sfiga. Chi va a gonfie vele è il Napoli, ha legnato la Sampdoria e continua a macinare un gioco invidiabile. Speriamo tenga fino alla fine per cucire lo scudetto su una maglietta colorata e non la solita bianconera. Ha vinto con fatica anche la Fiorentina con il Toro, affiancando così l’Inter al terzo posto. Chi non smette di vincere è la Juve. È una squadra di grande fisicità che dispone di un giovane, Dybala, che se continua nella sua ascesa in quanto a capacità di mettersi al servizio della squadra e nello sviluppare il senso realizzativo, può divenire un altro campione nella nostra Serie A. 

Non per niente il Napoli che ha Higuain è capolista e la Gobba, con Dybala, subito lì a seguire. La Maggjca ha messo tutto ciò che aveva in corpo ma non ha mai dato la sensazione di poter battere i bianconeri che, una volta in vantaggio, non hanno avuto difficoltà a controllare il risultato. Dobbiamo adattarci ad un campionato dominato da due squadre con altre, penso a Fiorentina, Inter, Roma e anche Milan che lotteranno per dividersi l’osso della Champions rappresentato dal terzo posto.