Ho letto che alcuni diplomatici si sono lievemente alterati per la nomina di Carlo Calenda a capo della delegazione diplomatica italiana a Bruxelles. Non ne capisco il motivo. Dicono bisogna rispettare il merito. Sono d’accordo. Basta leggere il curriculum del nominato, l’impegno profuso (ha incontrato capi di stato e ministri di tutto il mondo) e voglio vedere chi possa presentarne uno più adatto. D’altra parte ci sono stati anche ambasciatori nominati ministro con grande merito come Ruggero, per cui dove è il problema?
Se mai il problema ce l’ha l’Inter. Perdere il derby con un Milan come quello di stasera è disonorevole per il popolo bauscia. Rossoneri prevedibili e Mancini riesce a non capire che bastava mettere un uomo in più a centrocampo per abbattere i casciavid. Poi quando ci si avvicina all’area avversaria bisogna tirare e non continuare a cincischiare con il pallone. Poi i rigori vanno segnati, segnati! Altrimenti, com’è logico, gli avversari si ringalluzziscono e ti uccidono. In una giornata in cui la Fiorentina ha pareggiato, i nerazzurri sono riusciti a perdere anche il terzo posto in classifica. Se non si svegliano non entrano neanche in Europa League e si fanno superare anche dalla seconda squadra di Milano.
E’ ritornata a vincere la Maggica che, non certo con facilità, ha vinto il derby laziale con il Frosinone. Un ringraziamento lo dovranno mandare a San Leali, il cosiddetto portiere avversario che ha preso due reti parabilissime, una su un tiro da terra di Nainggolan, l’altra su un pregevole colpo di tacco –alla Mancini– da dieci metri, del Faraone. A proposito di accadimenti romani. Ottima presenza di parlamentari e giornalisti lo scorso mercoledì alla Camera dei Deputati, ove Ucimu ha presentato lo studio appena terminato sul Parco Macchine utensili in dotazione al manifatturiero nazionale. Dai dati risulta che bisogna darci una regolata nazionale: senza un intervento pubblico che agevoli l’ammodernamento del Parco Macchine nel Paese saremo costretti ad una rapida decrescita.
In crescita e divertente, invece, il tifo dei fans del Carpi ora eccitati dai buoni risultati che la squadra sta ottenendo. Le tifoserie sono due ideologicamente separate: una di sinistra, l’altra no. Una parte con bandiere blu e l’altra rosse. Quando l’una incita la squadra l’altra sta zitta e viceversa. Non c’è consociativismo se non quando il Carpi segna. Allora balzano in piedi entrambe applaudendo ma, sono sicuro, quando si risiedono si meravigliano che anche gli altri abbiano avuto la medesima idea. Ricordano Don Camillo e Peppone.
Intanto i gobbi hanno strapazzato il Chievo che, cedendo Paloschi, ha decimato la propria capacità d’attacco. Quattro pere e via col vento in poppa. In più l’infortunio di Mandzukic obbliga Allegri ad utilizzare Morata che è immensamente più forte. Adesso chi la blocca questa Juve? Il Napoli ci ha fatto spaventare, con l’Empoli è andato in svantaggio. Poi, per fortuna del campionato, si è ravveduto e ha tenuto distanti i bianconeri. Meno male: finché dura il Napoli c’è vita.