Una giornata di campionato lunga l’ultima, è cominciata venerdì e finita domenica sera. Con la sua fine ci siamo tolti dalle scatole anche il Festival di Sanremo dove la parte più ascoltabile è stata quella dei comici: Virginia Raffaele e Frassica in primis, o sconosciuti in Italia come il grande pianista Bosso.

Si sono alternati cantanti giovani, com’è giusto, e musico cariatidi. Spesso, per farsi notare, miravano a fronteggiarsi pavoneggiandosi avvolti nei colori dell’arcobaleno, magari senza capirne il significato, con ciò mirando ad apparire progressisti. Se proprio ci tengono al nuovo e alla modernità, non hanno gli anziani che da autorottamarsi lasciando spazio ai giovani, e questi svegliarsi e ragionare ciascuno con la propria testa se non è chiedere troppo. Riassumendo, per quello che ho inteso guardando il Festival negli intervalli e quando le partite stagnavano, mi è parso una Serie A in cui si cercavano di rilanciare Altafini e Angelillo accanto a ragazzi che dovrebbero giocare in campionati inferiori.

Abbiamo accennato alla rottamazione. Purtroppo chi non si riesce a rottamare è la vecchia. Colpa anche di Sarri che, quando ha capito di giocare meglio di una Juve rimaneggiata, anziché attaccarla e abbatterla si è accontentato di mirare al pareggio. Come al solito i gobbi non muoiono mai e accompagnati dalla solita dose di fortuna senza la quale, però, non si va da nessuna parte, a due minuti dalla fine su tiro di di Zaza Albiol ha deviato il pallone rendendolo imparabile per Reina. Così fra 1-0 e 2-1 si è ristabilita la realtà italiana, la Juve è la più forte e il Napoli, stante la situazione odierna, sarà l’unica capace di contrastarla. Con i bianconeri nessuno rileva che continua a vincere con il risultato minimo e senza esprimere un grande gioco, quando capitava a Mancini…

Che dire dei casciavid? Pareva una passeggiata con il Genoa, poi nel finale l’arrembaggio genoano ha buttato per aria tutte le certezze milaniste. Per fortuna dei rossoneri la rete di Cerci è arrivata a partita finita altrimenti… Come visto il Genoa si è avvicinato al pareggio e Balotelli ha fatto incavolare anche me che, per chi non lo sappia, non sono milanista ma suo tifoso. E’ entrato rimanendo immobile quasi fosse ancora in panchina. Può andare a far coppia con Adriano in Brasile. Ciò non toglie che i rossoneri siano vicini alla zona Europa e il Genoa alla retrocessione. Pensavano di avere un grande portiere e invece Perin, sul gol di Honda, li ha traditi di brutto. Sempre più bravo…

…Bacca, pare il Ronaldo, quello vero, dei poveri; per il campionato italiano è più che sufficiente. L’Inter debalcanizzata, non capisco a tal proposito perché l’estate scorsa si è tanto inseguito il trio PJL, si è portata in vantaggio a Firenze con l’unico “ic” in campo, portandosi al terzo posto in classifica come i costruttori italiani della macchina utensile fra i paesi esportatori del mondo.

Le due cose non sono per niente collegate ma il paragone mi piace. A quel punto i bauscia, nell’andata, avrebbero potuto chiudere la partita lì: scacco matto, via gli scacchi e a casa. L’Inter del ritorno, quella che subisce tre reti a partita poteva fare qualunque risultato. Quale ha vinto? Quella del ritorno: nervosa, incapace di gestire la partita e sfigata, quarta rete subita nei minuti di ricupero: sono costati cinque punti. Ma come è possibile!!!

Ma poi chi ha permesso a Thohir di seguire la squadra anche in trasferta? Possibile che Handanovic contro la Viola non ne indovina una? Quinto posto in classifica, ultimo per l’Europa e Milan alle calcagna, metà squadra ammonita e un espulso ingiustamente come quest’anno succede troppo spesso ai nerazzurri. C’è altro da aggiungere? Penso proprio di no!