Dopo tanta sfiga, iniziata contro la Lazio nella domenica pre-natalizia e culminata con la sconfitta ridicola con il Toro, i bauscia hanno potuto rifarsi contro il povero Frosinone, con una serie di colpi di fortuna inimmaginabili.
Tre pali colpiti dai laziali e un colpo di testa da campione di Icardi hanno permesso all’Inter di tornare, dopo tre mesi, alla vittoria esterna. Ad un certo punto le chiappe di Mancini scendevano dalle due parti della panchina. L’allenatore dei nerazzurri sta diventando un personaggio kafkiano: ancora una volta ha sorpreso tutti, compresi i giocatori e forse anche se stesso, con una nuova formazione mai provata in campionato. Fuori Kondogbia, escluso Eder.
Perchè li ha voluti così testardamente se poi non li fa mai giocare? Comunque finché vince bene così. Il Sassuolo ha perso un’occasione enorme per raggiungere l’Europa dei poveri. Ha perso in casa con il Genoa perché ha giocato con il braccino del tennista: la paura di vincere. Chi si è avvicinato invece alle posizioni che contano è il Chievo.
Ancora una volta ha dimostrato che giocando da squadra, e con una solida società alle spalle, i risultati arrivano. In ugual maniera, ma con grande fortuna, è arrivata la vittoria della Juve che, probabilmente, le assegna lo scudetto. Una partita che i casciavid avrebbero almeno meritato di pareggiare; certo i gobbi sono più squadra ma sono in un momento di grande affaticamento.
Il Milan, nella prima parte dell’incontro, li ha presi a pallonate e solo una serie di prodezze di Buffon ne hanno evitato il tracollo. I milanisti, che di solito si affrettano ad applaudire appena un loro giocatore tocca la palla, hanno continuato a mugugnare contro Balotelli, il migliore in campo e unico buon calciatore del loro team: non correrà molto ma ogni volta che gli arriva un pallone crea scompiglio fra gli avversari.
Infatti le parate più importanti di Buffon sono arrivate da suoi tiri e il goal di Alex è stato propiziato da un corner calciato dal Balo in modo magistrale. Poi fa cavolate enormi come in occasione del tentativo di segnare di mano. Contro la Vecchia già ti annullano qualche rete valida, figurati se puoi goderne una irregolare… Oltretutto, nell’occasione, se fosse stato fermo, Barzagli non avrebbe potuto evitare l’autorete. Bisogna che del Balo se ne ricordi Conte per gli Europei: Mario non è un grande campione ma, con quello che oggi passa il convento italiano, dobbiamo ricordarci che in un Paese di ciechi un orbo fa, sicuramente, il sindaco.
Da quello che si è visto è meglio Balotelli ciucco che Zaza sobrio! La Viola sta mandando a remengo il suo campionato. Con la sconfitta nel derby toscano rischia di dover lottare con unghie e denti per tenere il quinto posto. A proposito di lotta, ad oggi, non ho ancora capito quella di coloro che hanno proposto il referendum della prossima domenica. Una volta che abbiamo un poco di gas e petrolio perché non dovremmo estrarli? Fra l’altro andiamo così a fondo nel trivellare che, forse, stiamo fregando gli australiani.
Non è facile comprendere perché, in un momento così economicamente difficile, dovremmo spingerci a chiudere posti di lavoro. Prima di votare proverò a rifletterci a fondo; naturalmente non ho la pretesa di insegnare alcunché a nessuno. E’ importante però non trovarsi poi a caregnare come i coccodrilli. Chi starà piangendo per come è finita a San Siro saranno i tifosi partenopei.
Fuori Higuain, hanno rispolverato Gabbiadini chiudendo in mezz’ora la pratica Hellas; ma con sei punti di distacco dalla capolista e con la forza mentale della stessa sarà difficile succeda il miracolo atteso da mezza Italia. Certo che se succedesse… Forza San Gennaro “facimme sta grazia”. Per ora la vittoria serve solo a non farsi scippare il secondo posto dalla Maggica. In coda preoccupa il Palermo. Lo vedi lento, incapace di reagire. Carpi e Frosinone, le sue rivali per non retrocedere, corrono e combattono con molta più convinzione e veemenza.
Spiace vedere la squadra di una grande città, capoluogo di una splendida regione, precipitare verso la B per una serie di decisioni a capocchia della sua dirigenza. La tifoseria non merita però giustificazioni: un gruppo di facinorosi ha continuato a lanciare petardi in campo costringendo l’arbitro a sospendere più volte l’incontro. Questo porterà sanzioni alla società che proprio non ne sente il bisogno. La Lazio non ha avuto bisogno di fare cose trascendentali per uscire vincitrice dal Barbera, ciò è’ grave. Sabato prossimo scontro San Siro vs. San Gennaro, vedremo chi avrà più influenza sulla dea bendata. Per i tifosi nerazzurri sarà, comunque, una serata difficile: se perde per ovvio motivo, se vince perché farebbe un favore alla Juve, il pareggio non servirebbe a entrambe. Trilemma insolubile. Forse sarebbe meglio vincere e poi incavolarsi fortemente…