Primo maggio: festa del lavoro. I giocatori del Carpi l’hanno presa sul serio. Contro la Juve, a differenza delle ultime partite, parevano giocare alle belle statuine. Non parliamo poi del portiere Belec, ha incassato due reti che neanche un portiere di condominio avrebbe subito. I gobbi come al solito: concentrati, cattivi il giusto e con un Pogba maiuscolo che ha fatto la differenza. Un Carpi concentrato forse un punticino avrebbe potuto portarselo a casa. Ora, con i risultati del Palermo e -parzialmente- del Frosinone rischia molto più la retrocessione rispetto a una settimana fa. Al Meazza il grande divertimento sono stati i portieri. Se al loro posto avessero messo dei citofoni si sarebbero viste meno reti.

Certo che i casciavid sono incomprensibili, hanno pareggiato con la retrocedenda squadra ciociara al novantunesimo (al secondo rigore). Conoscendo lo spirito milanista diranno “eroica impresa del Milan che ricupera due reti ad un grande Frosinone”, non credeteci! Balotelli non realizza più neanche i rigori, dove sono finite le certezze di questo bambinone? Senza una società alle spalle non si può andare da nessuna parte, il Milan deve riorganizzarsi. Oramai anche il Sassuolo (del milanista Squinzi) lo ha superato ed espulso, al momento, dall’Europa.

Non gli manca che perdere l’immeritata finale di Coppa Italia contro la Juve (cosa possibile) e sarà piena crisi. Se vuole risorgere deve cambiare più della metà dei propri “campioni” e senza i soldi dell’Europa sarebbe impossibile. Dopo l’esonero di Sinisa Berlusconi aveva twittato: “Mai visto il Milan giocare così male”. Non aveva ancora visto quello di Brocchi (nel senso dell’allenatore). Dicono di essere impegnati a costruire il futuro, pensino al presente, non ci sono più i futuri di una volta! I risultati della giornata tirano giù anche l’Udinese ora poco sopra Palermo e Carpi.

Speriamo resista: ha un bellissimo stadio, molti tifosi al seguito e una società capace di sfornare talenti. Certo se ne becchi cinque in casa con il Toro, tutto può accadere. Il quesito della settimana è: ha più possibilità Verdini di entrare nella maggioranza di Governo, o l’Udinese di salvarsi? Penso che alla fine ce la faranno entrambi. Partite di fine campionato, incommentabili, fra Chievo e Fiorentina come fra Empoli e Bologna. Zero valori, zero reti, zero spettacolo. Presenti in tribuna solo gli stipendiati delle quattro squadre e alcuni loro parenti stretti. Aspettando che…

Roma e Napoli se la smazzino nei posticipi per raggiungere il secondo posto che, nonostante il grande ricupero della Maggica, rimarrà ai partenopei, analizziamo l’impegno dei bauscia. La squadra non ha giocato male ma, come sempre, manca di cattiveria negli ultimi venti metri. Goal, con classe, di Klose e poi Lazio tutta a difendere con i nerazzurri che passano il tempo a far girare orizzontalmente la palla, rendendosi pericolosi nelle poche occasioni in cui Kondogbia, il migliore in campo, riesce a verticalizzare. L’Inter ha dominato il secondo tempo ma con poche azioni veramente pericolose.

La Lazio ha passato la metà campo in non più di cinque occasioni ma è riuscita a raddoppiare. Come sempre alla Beneamata manca chi sappia dare i tempi di gioco per cui è impossibile andare in rete. D’altra parte è un campionato cui i milanesi non hanno più nulla da chiedere, il quarto posto è blindato, altro non si può più ottenere. La parte più bella della gara è stato l’arrivo di un gruppo di gabbiani che, negli ultimi venti minuti, si sono divertiti a sorvolare il campo assistendo da vicino all’incontro gratuitamente. Cosa possiamo aggiungere per le squadre di Milano? Possiamo solo dire che essendo l’anno della Misericordia chi siamo noi per non averne per loro?