“Fozza Inda”! Un solo cuore, un solo grido si è alzato dal popolo bauscia in San Siro dopo che la Beneamata, al di là del risultato, ha impartito una lezione di calcio alle Gobbentruppen che hanno dovuto riattraversare tremanti i ponti sul Sesia e sul Ticino che avevano disceso con tracotante baldanza. Così avrebbe scritto il generale Diaz se avesse assistito al derby d’Italia vinto, con grande merito, da un’Inter battagliera, ben impostata e superiore in tutti i reparti. Banega, Icardi e Joao Mario parevano marziani; FdB ha capito tutto. Ha schierato la squadra con un 4-1-4-1 che ha esaltato le qualità di Medel e ben coperto la difesa. In tutto l’incontro, goal compreso, la Juve ha fatto due tiri in porta. Se la squadra non si deconcentrerà, per i nerazzurri ci saranno grandi soddisfazioni. La Juve ha fatto quello che poteva: ha giocato sul suo standard normale ma, contro la squadra milanese, c’era poco da fare.
Che per le squadre di Milano potesse essere la settimana giusta lo si era già visto venerdì: la vittoria del Milan, contro una Sampdoria che ha dominato, è stato il segno che la Madonnina era pronta al doppio miracolo. Annullata ai blucerchiati una rete regolarissima, è bastato un colpo da calcio a 5 di Bacca per stendere i genovesi che, già pareggiando, si sarebbero ingrugniti.
Che forte Milik! È entrato nel momento peggiore del Napoli e, in dieci minuti, ha steso il Bologna che, dopo un primo tempo ridicolo, stava uscendo alla grande. I partenopei che ,rispetto al campionato scorso, hanno cambiato un solo giocatore, vanno a memoria e hanno, in questo inizio di campionato ,una facilità di gioco che nessuna altra squadra ha ancora raggiunto. Partita un po’ “loffia” quella fra la Viola e la Maggica: solo un episodio casuale poteva risolverla. E’ accaduto a vantaggio della Fiorentina e, oltretutto, con piccola svista arbitrale. Stavolta il Pupone non ha fatto il solito uovo fuori dalla cesta.
Era destino che il Napoli potesse avere la soddisfazione di andare solo in testa alla classifica; le altre comunque pressano da vicino Prima di concludere, un pensiero. Un mese fa, a Ventotene, pareva fossero stati risolti tutti i problemi dell’Europa. Ora, dopo l’incontro di Bratislava, siamo ritornati allo scontro. Allora mi domando: non è che i nostri statisti, più che gli interessi di noi gente d’Europa, curino i propri interessi elettorali? De hoc satis.