Il Napoli è da considerarsi, definitivamente, una grande squadra. Ciò non perché ha vinto il titolo di campione d’inverno, che non conta nulla, ma per il fatto che, arbitro e Var, hanno finto di non vedere un rigore macroscopico, di Mertens, nella gara con il Crotone vinta, di misura, dai partenopei. Il fallo di mano era, ancor più evidente di quello di Bonucci nel derby di Coppa Italia. Due rigori non rilevati dai “varisti”, mi domando: a cosa servono?

Il Napoli ha mostrato un po’ di stanchezza contro un Crotone ben preparato da Zenga. Sta di fatto che gli azzurri inizieranno il girone di ritorno in vantaggio sulla Juve. Ciò è cosa buona e giusta. Partita piacevole, nel primo tempo, fra Fiorentina e Milan La Viola un golletto di vantaggio lo avrebbe meritato e Romagnoli poteva essere espulso per un fallo, da ultimo uomo, su Simeone Ma, dopo la storica vittoria nel “derbyno”, gli arbitri ritengono obbligatorio avere uno/due occhi di riguardo per i casciavit.

La squadra milanese è lanciata per raggiungere vette impensabili solo una settimana fa (cosi la pensano… i tifosi). Io vedo una squadra che deve ricercare sé stessa a proposito di ricerca. È passata la nuova legge di bilancio che ha confermato, nelle parti fondamentali, gli interventi statali per Impresa 4.0. Vedo molta difficoltà nella partenza degli hub destinati alla ricerca e sviluppo. Tutto ciò è, sicuramente, collegato alla complessità prevista per finanziarli. Si è ritornati ai famigerati, e complessissimi, bandi. Io ritengo si possa rivedere il metodo di intervento, sussidiario, statale. Cerco di spiegarlo in due punti: 1) Compito degli hub deve essere, principalmente, quello di applicarsi per rendere disponibile, alle aziende, la “conoscenza del noto”. Essere, nei fatti, il riferimento cui possono rivolgersi le imprese per sapere se, nel mondo, esiste una entità di ricerca che già sta studiando la problematica interessante la richiedente. 2) Lo Stato deve limitarsi a indicare i criteri di azione degli hub che debbono nascere da iniziative private costituendosi, per esempio, come entità associative fra imprese e istituti .L’intervento statale si espliciterà concedendo il rimborso, del 70%, dei costi sostenuti, la parte rimanente gli hub dovranno recuperarla “vendendo” la propria attività. Naturalmente andrà posto un massimale per i singoli interventi, sussidiari, dello stato. Con tale impostazione si potrà realizzare una vera ricerca applicata. Sempre in tema di ricerca, la Fiorentina è partita lanciata nel secondo tempo cercando di affossare il diavolo.Solo una prodezza di Donnarumma, le ha impedito il, rapido, realizzarsi della mission. Niente ha potuto però, il portiere rossonero quando, un perfetto traversone di Biraghi, ha esaltato Simeone che, con un micidiale colpo di testa, ha portato in vantaggio i toscani. Partita chiusa? No, i rossoneri hanno avuto un immediato spunto di orgoglio e, per la prima volta in questo campionato, riescono a risalire lo svantaggio Poi si è passati all’allenamento fra due squadre che hanno avuta troppa paura di perdere. Alla fine Gattuso era contento, Pioli un poco meno. Avviso: nel Milan è entrato A.Silva, nessuno se n’è accorto.

Pareggi per la Maggica e per i Bauscia. La prima, come l’Inter la scorsa settimana, si è scontrata con un Sassuolo rigenerato da Iachini che, prima pensa alla difesa e poi, se capita, segna anche qualche rete. La Roma ha attaccato per tutto l’incontro ma ha, spesso, rischiato sui contropiede dei velocissimi emiliani. Valutato l’incontro nel suo complesso, i giallorossi hanno vinto ai punti, ma questo non serve a nulla. 0-0 fra Inter e Lazio . Ed è il risultato giusto di una partita ove le difese hanno dominato. Icardi ha toccato tre palloni, Immobile non si è visto.

Occasionissima per Perisic, nel primo tempo, sventata dal portiere laziale, un paio di pericolini creati dai laziali nella ripresa. I romani giocano a memoria, l’Inter sulla forza fisica e a caso. Le grandi squadre sono un’altra cosa. Arrivare fra le prime quattro sarà, per i bauscia, un grande risultato ma, ho l’impressione serva un miracolo calcistico. B. Valero non è un trequartista, lo è a corrente alternata Brozovic. Lo si è visto anche contro la Lazio. Valero non ha mai fatto un passaggio in verticale, va bene, affiancato da Vecino o Gagliardini, a rompere il gioco avversario e far ripartire l’azione. Non parliamo poi di “Ciao” Mario. Assolutamente non adatto alla nostra Serie A. Troppo lento e compassato, andrebbe venduto e sostituito con un rifinitore d’attacco ma, chi lo vuole?

La Gobba, in sei minuti, ha risolto la pratica Hellas. Il Verona ha tentato di abbozzare una reazione ma è parso il classico sparring partner, ha tirato qualche schiaffino, come la rete di Caceres, del momentaneo pareggio, ma ne ha prese tante. La Juve non è nella forma massima, a centrocampo ha ballato ma mostra sempre una compattezza insuperabile. Poi se hai Dybala in campo la soluzione la trovi sempre, ha mille risorse per irridere gli avversari.

Il 2017 è finito, molti lo definiranno un anno terribile. Succede perché siamo portati a ricordare sempre le sfighe che abbiamo avuto, mai i momenti felici. Proviamo a riflettere, ne troveremo molti. Sono certo, però, che il 2018 sarà per tutti un anno, positivamente, esplosivo. Me lo auguro e lo auguro a tutti.