Gli italiani hanno voglia di investire e competere. Delle elezioni anticipate non gliene importa un fico secco, interessano solo a chi si sente vedovo del potere. Perdiamo tempo a discutere di Ulivo 4.0! Cosa significa? Quattro gatti che prendono zero voti? Oppure si spera di fare un nuovo partito del 4.0%? Diamoci da fare per risolvere i problemi reali del Paese: economia, sicurezza, scuola. Che la gente e le imprese non siano sedute ad aspettare la manna celeste lo dimostra l’accorrere di quasi 350 imprese al richiamo di Ucimu, martedì prossimo, per discutere il futuro della competizione industriale, l’economia reale.

Se dobbiamo trovare un argomento che almeno appassiona gli italiani, allora scegliamo il calcio che ci dona adrenalina. Infatti, chiunque abbia assistito al primo tempo di Bologna-Napoli, se l’adrenalina fosse commercializzabile avrebbe risolto i propri problemi economici per sempre. Due reti dei ciucci in sei minuti, un rigore sbagliato dai rossoblu e due espulsioni equamente divise. Squadre aperte e ad ogni azione possibile rete. Cinque segnature in un tempo: quando mai succede in Italia?

Ottimo Napoli dalla cintola in su, la difesa un poco pasticciona, non parliamo poi di quella bolognese. Con questa vittoria più che tennistica i vesuviani insidiano la Roma per il secondo posto. Si sono un poco tolto dai maroni il gattino Inter. Il Bologna, che non ha più motivazioni di classifica, non ha certo lottato a sprezzo della vita. Con troppe squadre in serie A è evidente che tale atteggiamento si moltiplica; i felsinei si sono riservati per le squadre del loro livello, mercoledì infatti devono giocare il ricupero con il Milan.

A proposito dei casciavit Mi sono recato a San Siro, talvolta è bello assistere anche a partite di medio /basso profilo; ma cosi basso no. Eravamo pochi intimi e, per la prima volta, ho sentito tifosi milanisti incavolarsi con la squadra. Di solito la difendono comunque vada; la Samp è sicuramente poca cosa e mi aspettavo che i rossoneri ne facessero un sol boccone. Invece che fatica! Che rischi! Anche un po’ di sfiga. Il Milan ha cercato rinforzi per l’attacco: non lo è certamente Deulofeu, più che il futuro Messi pare il fratello pollo del Papu Gomez. Si è visto quanto sia insostituibile Bonaventura, questo è tutto dire sulla forza attuale dei montelliani. Se poi il miglior giocatore, Paletta, provoca un rigore che dire ingenuo è poco, è evidente che alla fine arriva anche la beffa della sconfitta. Forse un pareggio sarebbe stato più giusto, ma quando giochi in modo sconclusionato se non ti capita una giornata di sovrafortuna sei finito. Sic est!

A proposito di Papu: con un paio di prodezze nel primo tempo si è pappato il Cagliari, la Dea marcia verso l’Europa. Da segnalare le quattro reti di Parolo che hanno permesso alla Lazio di imporsi a Pescara. Arriva il derby d’Italia, e nel primo tempo i bauscia non raccolgono quanto loro dovuto. Solito rigore negato, stavolta su Icardi, ma ciò è normale: Dybala ha scheggiato la parte superiore della traversa ma Buffon se l’è fatta addosso su un tiro di Joao Mario che lo ha sorpreso ma, per qualche micron, è uscito. Le due squadre si sono equivalse; Pioli ha schierato l’Inter senza sbagliare una mossa, capendo che piazzando la difesa con tre centrali avrebbe bloccato i gobbi sulle fasce e non avrebbe ceduto alla forza fisica degli attaccanti bianconeri.

Cuadrado ha centrato il tiro della domenica e la Juve è andata a prendere il thè in vantaggio. Migliore l’Inter nel palleggio ma i bianconeri, appena in possesso di palla, fanno sempre paura. Se questo era per i nerazzurri un esame di maturità, lo hanno pienamente superato. Nella ripresa corrette le mosse di Pioli: fuori Candreva e Brozovic e dentro Kondogbia, per rendere più tosto il centrocampo, ed Eder per rinforzare l’attacco. Allegri è corso subito ai ripari togliendo Cuadrado e inserendo Marchisio e Rugani per coprirsi e tenere il risultato alla maniera trapattoniana. L’Inter ha mantenuto a lungo il possesso di palla ma senza creare grandi occasioni Però l’aver tenuto testa, fuori casa, ai torinesi darà sicuramente alla Benamata una maggiore certezza nei propri mezzi, portandola in Champions. Per le milanesi non era giornata, unica differenza: il Milan ha perso mostrando limiti da squadra di centro classifica, l’Inter con l’orgoglio di aver tenuto testa ai più forti.