L’interista, quando assiste a una partita fra Juve e Milan, dovrebbe starsene seduto in poltrona, godere della lotta fra le due peggiori avversarie della Beneamata e fregarsene di qualunque cosa avvenga. Invece no ! Il masochista bauscia, per sentito dire, arriva a far in modo di soffrire per “quella”che sta perdendo e cominci a fare il tifo per lei incavolandosi però appena la vede festeggiare il raggiunto pareggio. Per Gli interisti, sempre per sentito dire, lo scontro Gobbi vs Casciavit è un grande momento di sofferenza; purtroppo le regole calcistiche non prevedono la sconfitta di entrambe!
Allo Stadium la Juve ha messo in campo la squadra riserve non tenendo conto che il Milan, quest’anno, con un campione come Kulovic in squadra, può raggiungere ogni risultato. Primo tempo: bianconeri undici tiri per una rete, rossoneri un tiro un goal e leggermente in fuorigioco. Nonostante fosse in campo con la squadra B, la Juve si è mossa con sufficiente disinvoltura e avrebbe meritato di essere avanti anche con più di una rete. Ma quest’anno la squadra di Montella non cede mai. Il resto lo fa la fortuna: Bacca tira e la palla passa fra le gambe di paperaccio Buffon. Stranamente l’arbitro non vede un rigorino di Zapata su Dybala e questa è un notiziona, un penalty negato ai Gobbi.
Parte il secondo tempo e i torinesi si buttano in avanti. I milanisti resistono come ai tempi del grande Rocco, paiono uno sparring partner che subisce tanto e poche volte tenta di tirare un pugnetto; si difendono ma “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”. Nel caso è uno stupido zampone di De Sciglio all’ultimo respiro a permettere a Dybala di battere, su rigore, Donnarumma che fino a quel momento aveva salvato la sua squadra da una sana goleada. Grandi discussioni, insulti, prese di posizione dopo il match: non è che lo scontro politico degli anni Settanta fra diverse ideologie, spariti i valori che ognuno riteneva essenziali, si è ora trasferito nel calcio quasi che l’appartenenza a una squadra venga sentito come motivo di diversità e scontro fra “pensieri”diversi? Sarebbe grave se il calcio avesse sostituito la politica, passando da gioco che unisce a scontro fra fazioni: comincerebbe l’inizio della fine.
Neanche San Siro se la aspettava un’Inter così pimpante, superiore in tutto e per tutto all’Atalanta venuta a Milano con la convinzione di giocarsi la partita alla pari. Icardi sontuoso con tre reti in mezz’ora, Banega finalmente sveglio e Kondogbia, insuperabile a centrocampo, hanno trasformato un incontro pieno di insidie in una trionfale passeggiata. I bauscia in tribuna non facevano in tempo a sedersi che già dovevano scattare in piedi per osannare alla rete dei loro beniamini; D’Ambrosio si mangiava il Papu e Miranda era insuperabile per Petagna. La difesa della Dea, orfana di Masiello, era un colabrodo con enormi buchi. Dopo le cinque reti del primo tempo, il secondo è stato rilassante con i milanesi che, tanto per non far addormentare il numeroso pubblico, piazzavano ancora due reti con Gagliardini e Banega. Oggi era Bergamo bassa! Peccato che Pioli abbia voluto fare il duro e non abbia messo in campo Gabigol per soddisfare il pubblico, voleva così far credere di avere due sacre corbelle enormi e comandare lui. Ora avanti verso la Champions.
Ha vinto anche il Napoli contro il Crotone oramai vittima sacrificale per tutti: a questa squadra nessun arbitro nega uno o due rigorini contro. La Fiorentina invece ha dovuto giocare il chiappejolly per battere il Cagliari che avrebbe meritato molto più del pareggio; il gioco di Sousa non abbaglia più nessuno. La sua permanenza sulla panchina Viola è ai titoli di coda. Purtroppo, ai fini dell’alta classifica, la sconfinata vittoria interista non è servita a molto; anche la Maggica, dopo venti minuti, ha steso con il Faraone il Palermom troppa differenza di organico e gioco. Mi domando: ora che Zamparini ha ceduto alla “iena” Baccaglini i rosanero, chi licenzierà Lopez, allenatore che penso sia pagato con i voucher?
I giallorossi hanno fatto un buon allenamento: squadre come il Palermo attuale, il Pescara – con Zeman o senza – il Crotone e, anche se salvo perché le retrocessioni sono solo tre, l’Empoli cosa ci azzeccano con la massima serie? Le prime otto squadre della classifica, escusa la Fiorentina, sono andate meglio della precedente stagione: facile, troppe squadre materasso! Se non si scenderà ad un massimo di diciotto squadre, il campionato perderà sempre più di interesse, molti risultati si possono già conoscere prima degli incontri. Valgono solo gli scontri diretti, per cui le partite interessanti sono pochissime. Capisco la sparizione degli spettatori Ora dobbiamo solo aspettare il risultato del post-posticipo fra Lazio e Toro. Stamo a vede, speruma ben matai!