A Milano ci sono due squadre di calcio famose, lo sanno tutti. Entrambe quest’anno giocano in serie A, e ciò è casuale perché una talvolta, gratis o pagando, retrocede; una è proprietà di un ricco imprenditore cinese, l’altra di qualche cinese sconosciuto misto a una nota azienda italiana. Una ha la maglia con i colori del cielo e della notte, l’altra dei profondi inferi. Quella dei bauscia possiede ottime individualità, la squadra dei casciavit nomi perlopiù sconosciuti; eppure, in classifica, lo squadrone nerazzurro ha solo due punti più dei rossoneri.

Perché? Semplice: gli interisti quando cominciano a vincere, non essendo ancora riuscito il brav’uomo di Pioli a renderli squadra, si sentono tutti campioni e pensano di potersi guadagnare i risultati da soli, così deconcentrandosi e arrivando a sbagliare passaggi e reti più che facili, buttando alle ortiche vittorie e punti. I milanisti invece, consci della propria debolezza, seguono pedissequamente i dettami di Montella: si aiutano l’un l’altro e, giocando da squadra, mettono in saccoccia punti talvolta insperati e, spesso, connessi ad una buona dose di chiappe ben arrotondate. L’Inter, a Torino, sbagliando almeno cinque occasioni da goal ha lasciato le ultime speranze di Champions; il Milan, battendo il Genoa con una rete di tale Mati Fernandez, si è riportato vicino alla zona Europa.

Zona Europa che, anche politicamente, resiste alle lusinghe di coloro che, con palle antistoriche, vorrebbero ritornare al continente degli staterelli. Com’è possibile pensare che si possa competere con i grandi continenti americani e asiatici se non si realizza un continente europeo coeso? Non solo moneta unica: anche difesa, imposizioni fiscali, programmi economici e politica estera debbono trovare realizzazione in un’unica istituzione politica. Il calcio deve prendersi un impegno: creiamo una nazionale europea che sfidi in partite amichevoli gli altri continenti. Sarebbe un piccolo contributo all’unione della nostra Europa. Hanno capito tutto anche gli olandesi, diamine!

Un piccolo contributo di adrenalina al nostro campionato lo ha dato l’Empoli: sotto di tre reti, ha lottato fino all’ultimo facendo tremare gli azzurri di Campania che, al caldo della Toscana, hanno rischiato di sciogliersi e togliersi dalla lotta per l’approdo diretto in Champions. Normale vittoria dei Gobbi a Genova con la Samp; solito sparring partner per i campioni d’Italia, qualche piccolo tentativo di pareggiare dopo che la Juve era passata subito in vantaggio, e nulla più. Il campionato per i torinesi è una passeggiata. In questi anni di assenza di Milan e Inter proprio nessuna altra squadra è riuscita a inserirsi, con decisione, nella lotta per il primato contro la Juve. Ora l’Inter sta tornando come team e come società; se acquisterà un regista carismatico finalmente i bianconeri troveranno una degna avversaria.

Grande Atalanta! Rientrato Masiello, la difesa non ha perso un colpo e il Papu, contro il derelitto Pescara, ha ripreso a maramaldeggiare. Ora è a pari punti con la Beneamata e lotterà fino all’ultimo per l’Europa. Il Crotone avrebbe avuto bisogno che le partite durassero 80 minuti, sarebbe a metà classifica; anche questa volta ha perso un incontro che avrebbe potuto anche vincere, subendo una rete dalla Viola a partita finita. Ha perso un’occasione la Lazio di staccare tutte le avversarie per il quarto posto: il pareggio a Cagliari ha fatto ritornare il sorriso agli interisti che tengono i biancoazzurri a un tiro di schioppo e possono piangere meno per l’occasione persa a Torino.

Primo tempo di sofferenza per la Maggica contro un volitivo Sassuolo passato subito in vantaggio; la Roma ha giocato con ancora il pensiero all’eliminazione dall’Europa League. Infatti Spalletti e i giocatori hanno vissuto con insofferenza ogni decisione arbitrale, affiorava un incontenibile nervosismo. Il Sassuolo avrebbe potuto chiudere in vantaggio la prima parte di partita ma è stato tradito dai propri errori e dall’arbitro che non ha visto la spinta di Salah su Peluso in occasione del raddoppio giallorosso; poi seconda parte della gara con i neroverdi che sono apparsi disinteressati al campionato e Roma che ha mandato in campo Dzeko per “matarli” e ribadire il secondo posto in classifica.

Come sempre le prime tre vincono, le ultime tre perdono e le altre si arrabattano per conquistare l’osso europeo. La prossima domenica sarà di riposo per la Serie A: giocherà la Nazionale. Finalmente Ventura ha dato una “rugata” all’estrazione dei nomi da convocare e sono usciti alcuni giovani che, sicuramente, faranno bene nella squadra azzurra. È rimasto Buffon e non capisco perché: oggi il miglior portiere italiano è Donnarumma, perché continuare con un portiere che non potrà avere futuro?