Imbarcata dell’Inter a Firenze. Rientrata in campo in vantaggio, ha giocato un secondo tempo inutile, anzi dannoso. Prese reti impossibili, anche se irregolare la seconda di Babacar; non ha avuto alcuna reazione, squadra spenta. Il pareggio di un mese fa contro il Torino le ha tolto ogni velleità e ora gioca perché è obbligatorio scendere in campo ogni settimana: Gagliardini e Kondogbia irriconoscibili – i centrocampisti viola, loro dirimpettai, hanno piazzato tre reti – Miranda e Medel spaesati, gli altri senza alcuna voglia di lottare per vincere.

Nel primo tempo si era vista una partita lenta, con la Viola che portava palla e i bauscia che, in contropiede, avevano facilità di andare in rete. Insomma una gara di fine stagione con due squadre disinteressate al risultato, i nerazzurri ancora più dei toscani; praticamente le squadre hanno giocato senza difese. Nel finale è bastato che l’Inter si impegnasse un poco, per non sfigurare, e ha subito rischiato il pareggio, quasi segnava anche Handanovic.

Diverso impegno ha mostrato l’Atalanta che, passata in doppio vantaggio dopo un quarto d’ora e vistasi raggiunta dal Bologna, si è incavolata come una iena e, ributtatasi in avanti, ha raggiunto una meritata vittoria con sicuro accesso all’Europa. L’Inter invece sembra la sinistra italiana: ogni volta che è in vantaggio riesce a perdere! La proprietà transitiva è una delle basi della matematica, applicata al calcio dice: se l’Empoli, il giorno che il Milan pareggia con l’Inter al 97′, vince a Firenze, quando dopo una settimana i suninghesi perdono con la Viola, gli azzurri empolesi non possono che battere i casciavit. Sic et simpliciter.

Nonostante l’arbitro abbia tentato il replay del derby, cioè giocare finché il Milan potesse pareggiare, non c’è stata possibilità di raddrizzare un incontro che i toscani hanno vinto con grande merito. Le milanesi giocano a ciapa no per l’Europa: non hanno neanche torto. Atalanta e Lazio viaggiano spedite, arrivare seste significa mangiarsi vacanze e lucrose tournée, perché impegnarsi? La stagione è rovinata per entrambe. Ai bauscia, per finirla in modo non indegno, servono due prestazioni eccellenti con Napoli e Lazio.

Il Napoli ha buttato la possibilità, pareggiando con il Sassuolo, di pressare la Maggica per il secondo posto. Ha colpito un po’ di pali e traverse ma, se non hai la cattiveria di chiudere, l’avversario alla fine arriva a sopraffarti. Buon per i partenopei essere riusciti a pareggiare, altrimenti il discorso per la piazza d’onore si sarebbe chiuso definitivamente. La prossima domenica i vesuviani affronteranno la Beneamata a San Siro: se i milanesi giocheranno da squadra, magari piazzando Murillo fra i quattro della difesa e Medel in un centrocampo a tre, nulla sarà scontato, l’Inter ce la potrebbe fare. Certo Pioli deve agire molto “nella crapa” dei suoi giocatori: il calcio è un gioco di squadra, in campo bisogna parlarsi e aiutarsi. In altro modo, anche se individualmente saresti più forte, la partita finisce sempre a donne di facili costumi.  

In coda si è svegliato il Crotone che, spinto da Falcinelli, ha imparato a vincere.; forse lo ha fatto un po’ tardi. Contemporaneamente si è messo a vincere anche l’Empoli, la concorrente più diretta per la retrocessione. Ora però anche il Genoa sta continuando a perdere e rischia molto; la Gobba ha asfaltato i rossoblu proseguendo nella settimana in cui ha mostrato che quel colore non le piace. Prima eliminando il Barcellona, con ciò ponendo le basi per la vittoria sicura della Champions (tertie, quatertie…) poi abbattendo con facilità i genovesi. Non stiamo ad aspettare la vittoria della Roma sul Pescara, è sicurissima; la Maggica giocherà con la massima concentrazione, il gioco di Zeman pare fatto apposta per rendere facile l’azione degli spallettiani. Sarà trionfo come quello di Macron in Francia.

I cugini d’oltralpe hanno mostrato di saper operare scelte intelligenti: non farsi prendere dal panico, rimanere legati all’Europa e credere in un programma che saprà rilanciare la loro economia. Macron è l’inventore del superammortamento (140% del costo) per sviluppare il manifatturiero francese tramite l’ammodernanento dei beni strumentali. Applicato in Italia e poi migliorato da Calenda con l’iperammortamento (250%del costo) per permettere alle nostre imprese di adeguarsi ai dettami di Industrie 4.0, sta rilanciando l’ingresso di tecnologia nelle aziende del Belpaese, permettendo loro di divenire ancora più competitive nel confronto internazionale.