Buffon se la prende con il Var.  I gobbi non sopportano che la tecnologia possa scoprire quanto gli arbitri, normalmente, contro la Juve non vedono. In due giornate sono venuti alla luce due rigori contro che mai sarebbero stati assegnati alle avversarie dei bianconeri: cos’è questo tentativo di imparzialità? Da quando ci si permette di attuarlo? Detto ciò, a Genova contro i rossoblu, Dybala – novello Sivori – ha permesso agli “agnellini” di ricuperare una partita iniziata con due reti di svantaggio. Polli i genoani: anziché innalzare una maginot hanno pensato di continuare a giocare alla pari. Troppa differenza fra loro e le gobbentruppen che, infatti, li hanno uccellati con facilità estrema. La squadra torinese balla un pochino a centrocampo e, con ciò, mette in difficoltà la difesa ove Rugani non varrà mai Bonucci o il Barzagli di due anni fa.

CAMPIONATO APERTO

Vedo un campionato più combattuto dei precedenti sei. Contro l’Inter la Maggica, vedova del Pupone finalmente in tribuna – dove avrebbe dovuto stare da almeno due anni – è partita con grosse difficoltà di fronte all’idea di Spalletti di piazzare Borja Valero dietro Icardi con la possibilità di svariare su tutto il fronte d’attacco. Candreva ha sbagliato una rete già fatta, e i bauscia non si sono neanche arrabbiati perché la Roma pareva pronta a capitolare rapidamente. Poi Di Francesco ha capito di dover spostare De Rossi su Valero, una ciabattata di Kolarov è finita sul palo e i nerazzurri hanno cominciato a farsela sotto. Ciò non poteva che culminare in una splendida rete di Dzeko; da quel momento, buon per i milanesi essere usciti a prendere il the con solo una rete di svantaggio. Al rientro, mossa vincente di Spalletti: fuori lo svagato Gagliardini, arretrato Borja Valero a impostare il gioco e inserito Joao Mario a dare distanza alle ripartenze e verticalizzazione nei passaggi. I giallorossi continuavano nella loro collezione di pali, a loro piace così, invece esplodeva la potenza di Maurito che, in pochi minuti, ribaltava il risultato e solo una paratona di Alisson protraeva la speranza dei lupi di ricuperare un risultato ormai scontato. L’incontro spero sia servito ai romani per comprendere che con un centravanti potente come il loro, il 4-3-3 serve solo a limitarne la forza. Con Perotti e il Faraone sulle fasce, Nainggolan dietro Dzeko sarebbe tutta un’altra cosa.  Nella Beneamata ho visto un buon esordio di Dalbert, duro quando necessario e decisivo in un paio di occasioni. Forse che finalmente si sia risolto il problema del laterale sinistro? A destra Cancelo è certamente una valida alternativa a Candreva; se non ci saranno grandi infortuni, l’Inter alla Champions arriverà ed è giusto che ci sia almeno una squadra a rappresentare Milano!

IL GALLO E IL “GRANDE” NAPOLI

Si è concluso a Rimini il Meeting per l’amicizia tra i Popoli, grande momento di formazione e confronto per tutti, spesso su argomenti trattati solo superficialmente dai media.  Il Meeting pare sempre più la campanella che suona per chiamare alla scuola delle conoscenze essenziali per la vita. Essenziale per lo spettacolo calcistico è stata la rete di Belotti, rovesciata spettacolare per la vittoria del Torino contro il Sassuolo. Un’azione così vale da sola il costo del biglietto. Brividi alla schiena per Napoli, Milan e Lazio: i partenopei all’inizio del secondo tempo sono partiti in svantaggio di una rete contro la loro bestia nera dello scorso campionato: l’Atalanta. La Dea, pur avendo fatto soffrire Roma e Napoli, è ancora a quota zero in classifica. Eppure è corretto dire che i bergamaschi stanno giocando meglio dello scorso anno in questo periodo ma non hanno la sorte – chiappe – con loro. Il Napoli ha vinto soffrendo dopo una partita interpretata malissimo nel primo tempo ma poi risolta agevolmente, così capita alle grandi squadre.

RITORNO ALL’ANTICO

Anche il Milan è riuscito a raggiungere il punteggio pieno ma con grande difficoltà. Ha segnato ancora il giovane Cutrone a dimostrazione che, se stimolati, i nostri vivai possono produrre ancora buoni giocatori. Il Cagliari non meritava certo di perdere ma Montella è, come per tutto lo scorso campionato, in grande sinergia con il lato B. Il centrocampo milanista ha ballato e Bonucci ha mostrato di risentire molto della “non presenza” di Barzagli e Chiellini. Fra l’altro, nel primo tempo, ha commesso un fallo da rigore, da ultimo uomo, su Joao Pedro. L’arbitro si è rifiutato di chiedere il parere del collega al Var per non doverlo espellere a inizio incontro. Dopo diversi anni, alla seconda giornata, troviamo bauscia e casciavit in testa alla classifica, seppure in coabitazione con altri. 

Fra le squadra in fondo alla graduatoria c’è anche la Viola che ha mostrato, solo nel secondo tempo, una confusa buona volontà contro la Samp che, inaspettatamente, partecipa all’ammucchiata in vetta alla classifica.  Il campionato è appena cominciato e ci piace sottolineare come la “piccola” Spal, con il proprio gioco svolto con grande coesione fra i componenti del team, stia sorprendendo tutti. Ciò dimostra come il calcio può portare risultati maggiormente positivi se tutti coloro che vi concorrono si muovono all’unisono, aiutandosi e comprendendo cioè che a vincere non può essere il singolo ma la squadra. Ciò vale per tutte le attività umane.