Riprende il campionato di calcio proprio nel momento in cui la campagna elettorale, nazionale e regionale, comincia la parte più complessa. Infatti, mentre i partiti e coalizioni sono impegnati nell’assegnazione di seggi sicuri ai loro capi, cosa di nessun interesse per la gente comune, nell’area Champions League della Serie A le pretendenti sono sul pezzo per acquisire le prestazioni di nuovi calciatori. I partiti promettono tutto, le squadre pure. Nessuno affronta il problema essenziale: con che soldi? Nel calcio non gira un soldo e ci si deve accontentare dei Lisandro Lopez e dei convalescenti come Rafinha, i gruppi politici invece di aggiungere, gabbandoli per successi, le Bonino o le Brambilla. Chissà se qualche partito ha inserito, nel proprio simbolo, qualcosa che richiami i guerrieri masai. Occhio perché ora i masai vogliono essere remunerati per l’utilizzo del loro brand. È la notizia più in evidenza sui giornali odierni. Grazie, senza tale informazione saremmo stati molto male.

NAPOLI CORSARO, MA ATTENTI ALLA LAZIO

Male come i tifosi dell’Atalanta recatisi allo stadio per assistere alla oramai solita vittoria sul Napoli e, purtroppo per loro, tornati a casa con le pive nel sacco e anche arrabbiati perché, nel primo tempo, la Dea avrebbe meritato il vantaggio. Gioco rapido e avvolgente con due grandi giocatori, uno in difesa, Masiello, e uno in attacco, Gomez. Gli altri sono giovani di sicuro avvenire o esperti di buon livello. Il Napoli ha saputo aspettare, si è lasciato attaccare ma, alla prima occasione, è ripartito e Mertens è stato implacabile. Poi i partenopei hanno controllato la gara e a nulla sono valsi i velleitari attacchi bergamaschi. Cinque reti della Lazio al Chievo. Pareva una gara che i clivensi sarebbero riusciti a controllare dopo il primo pareggio, ma poi la valanga biancazzurra li ha sotterrati. Solita grande partita di Savic e le reti non portano la firma di Immobile, infortunatosi prima della fine del primo tempo. Se continuerà così, i romani potrebbero a sorpresa rompere le scatole a Gobbi e Ciucci. La Lazio mostra di avere tutti i giocatori correttamente al posto giusto: Inter e Roma hanno grosse individualità ma sono meno squadra degli aquilotti.

IL MILAN RINGRAZIA KESSIE

Dobbiamo fare un plauso al “vecchio“ Quagliarella che ha piazzato, sul gobbo della Fiorentina tre reti. Un caos lo scontro fra Cagliari e Milan. Si è dovuto aspettare fino all’ultimo per sapere se l’incontro si sarebbe giocato. Avrebbero potuto rinviarla di 24 ore. Poi, cominciata la gara, subito papera di Donnarumma e vantaggio isolano. Il Cagliari ha un gioco, come si era già visto contro la Juve, i casciavit no. Spingono avanzando quasi a caso e si chiudono in difesa molto lentamente.  Poi può succedere di tutto, molte buone individualità ci sono per cui il Milan può vincere o perdere con tutte le squadre, dal Real al Verona. Infatti, in cinque minuti, dopo più di mezz’ora di vuoto, due azioni in appoggio a Kalinic, che fino ad allora aveva commesso numerosi errori, hanno portato ad un rigore e ad una rete, in più che sospetto fuorigioco, in entrambe le occasioni con realizzazione di Kessie. Secondo tempo giochicchiato da entrambe. Dopo l’espulsione di Rodriguez il Milan ha alzato le barricate e i sardi non sono mai arrivati a scalfirle. Sarebbe stato più giusto il pareggio ma va bene così: Milano merita due squadre in Europa.

BAGLIORI DI BELLA INTER

Primo tempo a San Siro fra due squadre impalpabili: da zero a zero. Ci ha pensato Santon a lanciare il Faraone verso la porta di Handanovic per il vantaggio della Maggica. Di Francesco ha piazzato Strootman su Valero bloccando così le possibilità bauscia di impostare il gioco. Fortunatamente nemmeno la Roma sta in un periodo di massima forma; Nainggolan e Dzeko girano al minimo, altrimenti avrebbero potuto essere sfracelli. Perisic e Icardi hanno avuto un paio di occasioni, più frutto di casualità che di gioco. Urge un centrocampista che sappia dare la palla in verticale; con Borja bloccato non possono essere certo nè Vecino nè tantomeno Gagliardini a farlo, sono due buoni gregari. È bastato, nella ripresa, sostituire Gagliardini con Brozovic per avere una Beneamata arrembante che ha preso d’assedio la metà campo romana. Solo la sfiga ha portato il pallone sul palo dopo una combinazione Perisic, Brozovic, Icardi. Errore di Eder, subentrato a Candreva, che da pochi metri ha spedito il pallone sopra la traversa. Poi, dopo tanto attacco, il dio del pallone ha premiato la volontà interista. Colpo di testa di Vecino e giusto 1-1 che obiettivamente, se a qualcuno va un po’ stretto, è all’ Inter. Finalmente si è, in parte, rivista una squadra nerazzurra che vuole rimanere protagonista. Juventus vs Genoa si gioca di lunedì. Non ci saranno sorprese, i gobbi non cedono mai, sono sempre aggressivi e concentrati. Certo, se poi sorpresa dovesse esserci, non spiacerebbe…