In Serie A la giornata di Santo Stefano era sportivamente conosciuta a Milano per la grande mole di incontri di boxe che si concentravano in quel giorno. D’Agata, Scortichini, Loi: chi se li ricorda? Eppure erano grandi campioni osannati negli anni del dopoguerra, dell’Italia che si rialzava. Perché sono finiti nel dimenticatoio? Perché sono stati campioni magnificati da persone che avevano bisogno di simboli del momento, nulla di duraturo. La boxe rappresentava la fatica di ogni giorno e si godeva per faticando si imponeva. Entrati nel periodo del boom economico tali esempi di dura fatica non sono più serviti, e sono stati abbandonati. Stiano attenti i politici che, a livello internazionale, stanno approfittando di momenti di sbandamento da paura continuamente accentuata, che stanno sollecitando l’egoismo presente in ognuno di noi, che promettono un mondo in cui la decrescita porterà a stare tutti meglio. La gente, se non mantieni tutto quanto promesso, cambia rapidamente posizione, è un elettorato che si muove sulla sabbia.



SERIE A: CRISI GATTUSO, JUVENTUS FRENATA

È come nel calcio, in questo caso in Serie A, con gli allenatori. Ci sono i furbi che, stressando la preparazione estiva, partono a razzo fra l’entusiasmo dei propri tifosi. Spesso sono quelli che a dicembre vedono le partite alla televisione.
Così deve aver tentato di fare Rino Gattuso per raggiungere la zona Champions; ora si trova con Higuain che non segna da due mesi, quattro partite senza segnare, da ottobre che non realizza nel primo tempo, cosa può fare di meno? Se non vincerà la prossima con la Spal addio Gattuso ed Europa. A Frosinone meritavano di più i locali, è tutto dire. “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” dice il proverbio: cosi è successo alla Gobba. Picchia, reclama, pensa di essere infallibile, lascia Ronaldo in panca; trova l’arbitro che sbatte fuori Bentancur, ed ecco che una Dea rimaneggiata rischia di inchiappettarla. Nel nostro campionato di Serie A non si può prendere nessuna avversaria sottogamba. Buon per i bianconeri che i bergamaschi su un calcio d’angolo, per niente pericoloso, lascino a Ronaldo la palla del pareggio. Va fas ciaa’! La Fiorentina continua ad alti e bassi mostrando di essere una squadra giovane, senza marpioni che sappiano gestire gli incontri; così succede che batta il Milan fuori casa e le prenda dal Parma a Firenze. Non sa impostare il gioco, ha bisogno di essere attaccata per ripartire in contropiede. Niente da dire sulla vittoria di Simone contro il fratello Pippo: la Lazio è troppo superiore, in particolare in attacco, ad un Bologna che, se non provvede a qualche acquisto a Gennaio e a spedire Inzaghi a casa, rischia la B. Buona Maggica che, già nel primo tempo, ha chiuso la pratica Sassuolo. Tutto è riassumibile in poche parole: rigore per la Roma, tentativo di autorete della stessa (riuscita?), contropiede giallorosso, difesa neroverde non irreprensibile e 2-0. Poi dominano i romani, il Sassuolo, con molte assenze, si mostra incapace di reazione e Zaniolo, lo scarto dell’Inter, piazza in rete dopo un’azione da urlo. La Roma risale la classifica avvicinandosi alle posizioni che il rango le impone.



SERIE A: IL COLPO DELL’INTER

Stadio Meazza stracolmo anche a Santo Stefano. Qualche tifoso, normalmente interista, si presenta oggi con la maglietta azzurra. È il classico napolinterista: bauscia tutto l’anno ma, quando a Malano sale o ’Napule, il richiamo vesuviano è irresistibile. Intervallo: Inter vs Napoli 0-0, così recita il video dello stadio. Però in campo si è vista una sola squadra, quella nerazzurra. Ha dominato sulle fasce e solo l’avverso destino (sfiga) non ha permesso il vantaggio milanese. Traversa di Icardi da metà campo al primo secondo, goal annullato a Perisic alla mezz’ora per fuorigioco millimetrico, chiappettata degli uomini di Ancelotti con salvataggio sulla linea dopo una arrembante azione di Icardi.
Nerazzurri ben disposti con Brozo ad avviare le azioni ben coadiuvato da Joao Mario e Borja Valero. Il Napoli ha passato la metà campo non più di quattro/cinque volte. Ottimo Icardi in serata di grande voglia di partecipare al gioco. Secondo tempo giocato dalle due squadre con buona intensità e alternarsi di attacchi e difesa, fino all’ottantesimo. Poi, espulso Koulibaly, Spalletti ha cercato di approfittare del vantaggio numerico buttando in campo tutti gli attaccanti che aveva e, durante uno dei continui attacchi, Lautaro ha finalmente battuto Meret dopo una splendida azione corale. A proposito di corale, è il momento giusto per fare anche noi coro tutti assieme affinché il nostro Paese possa avere una capacità di effettiva ripresa morale ed economica.

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