Si che il nemico sbigottito né chiamò lupi gli implacabili fanti”.

Così stava scritto a Scandicci, borgo alla periferia di Firenze e sede della caserma dei Lupi di Toscana, battaglione di assaltatori, cui ebbi l’onore di appartenere. Ora è stato sciolto e mezza Italia sperava che lo spirito dei lupi si fosse trasferito alla squadra di calcio, la Fiorentina. Pensata inutile e dannosa. La Viola in Serie A si è presentata al cospetto della Gobba quale agnellino in attesa della mattanza pasquale. I bianconeri hanno dominato in lungo, in largo e trasversalmente. Tre reti incassate e nessuna reazione, neanche isterica. Ronaldo avrà subito tre falli in tutta la partita. Rosetta, Magnini, Cervato, arcigni difensori toscani degli anni cinquanta, si staranno rivoltando nella tomba, non si era mai vista una Fiorentina scansarsi, in modo così ripugnante, alle discese di Dybala, Chiellini e Mandzukic. Per non parlare di come siano state sprecate le due/tre occasioni da rete create dalla Viola. Contro i bianconeri, se non sfrutti le pochissime possibilità che ti lasciano, finisci con tre pappine nel sacco. Infatti la Vecchia Signora sarà la prima a raggiungere quota cento in Serie A.



È il momento di scrivere la letterina a Gesù Bambino, non a quel panzone vestito di rosso con la barba bianca, e chiedere che le squadre quando affrontano la Juve abbiano voglia di battersi e non di divenire un inutile sparring partner. Vogliamo dare un poco di interesse al campionato? Lo darà il Milan? Oggi i casciavit hanno vinto con un rigore “leggermente opinabile”. Non lo avevano visto: arbitro, giocatori del Parma e del Milan, tifosi sugli spalti e seduti davanti ai teleschermi. Lo ha decretato il Var. È stata Milan-Parma una delle partite più noiose dell’anno. I ducali sono passati in vantaggio e parevano in pieno controllo dell’incontro ma i rossoneri non potevano ancora una volta farsi sconfiggere da una squadra appena arrivata dalle categorie inferiori. Buona prestazione di Cutrone e Bakayoko che hanno dato il massimo impegno a differenza di altri che passeggiavano in campo. Non si è assolutamente sentita la mancanza di Higuain. Il Parma si è mostrato come sempre forte in difesa e capace di contropiedi micidiali che però nell’occasione non hanno dato risultati.



Mi sento un poco in difficoltà con la mia coscienza e lo dovremmo essere tutti. Mentre noi ci divertiamo con il calcio, per modo di dire visti i risultati, i nostri parlamentari sono al lavoro per migliorare la legge di Bilancio, renderla consona alle esigenze di ciascuno di noi, rispondere all’Europa, insomma si stanno sacrificando per darci un futuro, sono “commossissimo”!

Nell’attesa è meglio, prima di conoscere le loro decisioni, adrelinarci con Maggica e Bauscia impegnati in un scontro in Serie A che determinerà il cammino di entrambe: l’Inter per rimanere fra le semigrandi, la Roma per ritornarci. Qui non so per chi tifare, anzi lo so benissimo ma non dovessero far risultato i giallorossi chi avviserà i miei amici in Confindustria, al ministero dello Sviluppo economico e il direttore di questo giornale? Non io, non ne avrò il coraggio.



Keita! E l’unico urlo della prima parte di gara giocata a gran ritmo dalle due squadre. Inter più quadrata, Roma con maggiore fantasia e giovinezza. Clamoroso palo di Florenzi che, se avesse segnato, avrebbe reso più reale il risultato di metà gara. Zaniolo, sfiorato da D’Ambrosio, si butta chiedendo il rigore. Schifato dal Var. Dove crede di giocare, nella Juve? L’Inter, che a Sant’Ambreus incontrerà la Gobba, necessita di due punticini nelle due gare di Serie A, veda come raccoglierli perché a inizio ripresa Under indovina il tiro della domenica e porta la partita sul pareggio. Ma i nerazzurri hanno il serpente d’area Maurito Icardi che si butta su uno spiovente da calcio d’angolo e uccella Olsen. L’Inter si muove meglio a centrocampo e l’ingresso di Politano in sostituzione di Keita da più respiro alla manovra. Ma la Maggica non cede e su azione confusa sommando quanto avvenuto prima su Zaniolo, l’uomo Var decreta un rigore per cavolata manesca di Brozovic. E vai 2-2. Fu così che tutti potettero aspettare il lunedì parzialmente felici perché dopo un pareggio ogni tifoso ripensa alle occasioni sprecate.

Ora i nerazzurri devono assolutamente fare il miracolo a Torino, pareggiare allo Stadium darebbe lustro alla società, certezze ai giocatori e far incavolare gli juventini. La Lazio non è andata oltre il pareggio a “Chievo” ed è bene, il Milan diventa pericoloso concorrente per la Champions. Il posticipo del lunedì della Serie A sarà Atalanta vs Napoli, un pareggino non farebbe torto a nessuno.