Stoppate a Ferrara, le Gobbentruppen rilanciano il Napoli per la corsa scudetto. Perfetta difesa e ottimo portiere dei ferraresi, pressione continua juventina con pochissimo costrutto. Forse i bianconeri sono rimasti sotto shock per il sorteggio di Champions che li opporrà al Real: è evidente che, pur facendo finta di non aver paura, la legnata della finale dello scorso anno è rimasta nella mente della squadra. Si intuiva che la testa degli uomini in campo non era libera; è bastata concentrazione e abnegazione da parte degli spallini per lasciare con un palmo di naso i torinesi. Ora il Napoli ha nelle mani la possibilità di arrivare allo scudetto: basta vincere tutte le partite che rimangono. Fosse facile come dirlo sarebbe un’ottima situazione. La Spal ha mostrato che la Juve si può fermare, basta non scansarsi. Questa è una novità: i ferraresi hanno sorpreso tutti, solo la scalata di Martina a segretario reggente del PD ha pareggiato la sorpresa. “Stiamo uniti, non andiamo sull’Aventino”, ha detto il reggente. Giusto, se partiva per il colle dei plebei, prima di arrivarci il partito si sarebbe diviso in tre o quattro gruppi. Meglio arroccarsi, giocare in contropiede sperando che si aggiungano truppe. A proposito di aggiungersi non si sbaglia ad affermare che, in Italia, sono arrivati due giocatori degni di tale nome: Rafinha e Cancelo.
POKERISSIMO INTER
Con loro in campo anche gli altri bauscia si sono svegliati e… “cinque stelle” nella porta di Viviano. Spettacolosa a centrocampo, l’Inter ha distrutto, con Brozovic e Gagliardini,i sampdoriani Torreira e Barreto, fino ad oggi ritenuti fra i migliori centrocampisti del campionato. Grandissimo poi Icardi a buttare in rete ogni pallone che gli transitava vicino ai piedi. Ma l’eccellenza, nel nostro campionato, l’ha raggiunta Rafinha: solo Dybala può mostrare una intelligenza di gioco e una visione del calcio paragonabile al brasiliano. Attorno a lui gira tutta la squadra. Gagliardini, da almeno un anno, non giocava così bene, Perisic è tornato a segnare, Candreva si è svegliato. Spalletti ha trovato nella squadra la qualità necessaria per raggiungere il traguardo della Champions. La classifica comincia a rappresentare i reali valori dei team sia nei primi posti che nella zona retrocessione. Peccato la sospensione del campionato, ora che si faceva interessante, per amichevoli inutili della nazionale. Fra l’altro, non mi capacito della mancata convocazione di Balotelli: è l’unico vero campione del calcio nostrano.
ATALANTA E MILAN VINCONO ANCORA
La Dea e il Milan hanno indicato la reale forza delle due squadre di Verona. Se non si scuotono, realmente il prossimo derby scaligero si svolgerà in serie B. C’è una differenza enorme fra il successo dei bergamaschi e quello dei casciavit. Meritatissima la vittoria dell’Atalanta che ha letteralmente asfaltato l’Hellas, con molti dubbi quella del Milan su un Chievo che si è ben difeso e poteva meritare un bel pareggino. I rossoneri, in svantaggio, hanno raggiunto i gialloblù con una rete di Cutrone che, nonostante la Var, puzza un poco di fuorigioco. Un Milan di lotta ma non di governo come pareva fino ad un paio di turni fa, che per tutta la partita si è buttato in avanti, lasciando spazi che i marpioni clivensi hanno saputo solo parzialmente sfruttare. La Settimana Santa ci dirà quale sia la vera consistenza dei gattusiani: si divertiranno con i gobbi allo Stadium. Li si parrà la loro virtute. Se vinceranno, stenderanno anche i nerazzurri nel derby di quattro giorni dopo e si lanceranno verso la conquista del posto Champions, qualunque altro risultato non servirà per loro.
ROMA CORSARA, NAPOLI A -2
Dal risultato parrebbe una passeggiata la vittoria della Maggica a Crotone. Invece, la spigliatezza dei calabresi ha creato diverse opportunità per segnare; hanno creato tre palle goal però non hanno avuto la giusta cattiveria per sfruttarle. È evidente che quando sbagli contro uno squadrone come la Roma, alla lunga vieni punito. Giusta vittoria, anche se ottenuta su rigore nei minuti di recupero, della Fiorentina a Torino: ha dominato l’incontro e pareggiarlo sarebbe stata una beffa. Napoli con il braccino del tennista, grande volontà ma paura di vincere. Il Genoa non si è certo scansato anzi, nel primo tempo ha avuto almeno quattro occasioni per segnare. Poi, nella ripresa, la maggior tecnica dei partenopei si è fatta sentire ma senza creare grandi fastidi ai liguri. Ma il dio del calcio non poteva rimanere insensibile all’esigenza di mantenere vivo l’interesse sullo scudetto; cosi ha deciso di risolvere l’incontro nell’unico modo possibile. Calcio d’angolo, colpo di testa in torsione di Albiol e partita risolta. Il resto è stata apprensione per la metà d’Italia non juventina, il Genoa non si è mai arreso. Giornata positiva per le milanesi. “A Lazio“non ce l’ha fatta a superare il Bologna che era passato subito in vantaggio. Un pareggio che la sbatte al quinto posto con una partita in più rispetto a Inter e Milan; in definitiva ha lasciato sul campo il punticino fregato la scorsa settimana. Giustizia è fatta. Questa settimana, dovendo il Parlamento eleggere i Presidenti delle due Camere, capiremo meglio chi ci governerà nell’immediato futuro. La mia impressione è che i tre “pilastri“ del Parlamento vogliano trovare il sistema per far parte della governance nazionale; debbono però trovare motivazioni, accettabili dagli elettori, per giustificare alleanze che fino ad un mese fa sarebbero state giudicate impossibili. D’altra parte la politica è l’arte del possibile e vale per tutti: cosi disse Otto Von Bismarck credo, e io concordo.