Parlando di Serie A, va detto che la Polonia riserva sempre delle grandi sorprese. Nel 1978 quando, dopo la fumata bianca, il Cardinale camerlengo pronunciò che Carol Wojtyla era il nuovo Papa, il cronista televisivo pensò ad un vescovo africano. Poi, con grande sorpresa, si capì che avevamo un Pastore polacco. Nel suo piccolo (molto più piccolo) la sorpresa polacca in Serie A arriva da Piatek, la corazzata che sta trascinando il Milan allo Scudetto (forse). Fino a qualche mese fa nessuno sapeva esistesse; contro l’Empoli, i casciavit hanno passato tutto il primo tempo cercando di scalare i torrioni posti dai toscani a difesa della loro rete. I rossoneri non apparivano irresistibili. Poi, dopo la sicura cazziata di Gattuso nell’intervallo, sono ritornati in campo decisi ad espugnare Empoli. Come sempre, ci ha pensato il polacco a conquistare la cittadella azzurra. Poi tutto è stato facile e il Milan è ora pronto a superare l’Inter, poi il Napoli e infine, da come si sono esaltati i tifosi rossoneri, scacco matto alla Gobba. La Maggica, dopo enormi sofferenze, è riuscita al 95’ a spingere i corregionali del Frosinone verso la serie B e, contemporaneamente, a rimanere in lotta per il quarto posto che le regalerà la Champions. Se la Roma avesse un portiere decente potrebbe lottare anche nell’attuale Champions, ma purtroppo Olsen mette preoccupazione a tutta le difesa.



Juve e Napoli hanno entrambe vinto in trasferta in questo turno di Serie A. Con estrema facilità gli azzurri, con grande difficoltà i bianconeri. Il Parma ha giocato una delle peggiori partite del suo rispettabile campionato; in ciò è però stata “facilitata” da un Napoli pimpante con un Milik in grande spolvero. Egoista quanto necessario ad un attaccante per essere un grande goleador. A Bologna la Juve ha sofferto gli avversari per tutto il primo tempo, poi tenuta fisica, tecnica e anche un poco di fortuna hanno permesso ai gobbi di vincere. Ronaldo in ombra; solo l’ingresso di Dybala ha spostato gli equilibri a vantaggio degli ospiti. L’Inter, dopo un minuto, aveva già fatto harakiri: lunga ciabattata della difesa Fiorentina, partenza di Chiesa – al limite del fuorigioco – cross al centro e De Vrij, a contatto con Simeone, l’ha scaraventata nella propria rete. Pochi minuti di arrembaggio bauscia e pareggio di Vecino; poi la partita l’ha fatta la Viola con i nerazzurri a difendersi e sperare fino alla mezz’ora. Poi i milanesi hanno preso fiducia, cominciato a pressare sulle fasce, lottare con maggior vigore a centrocampo finché, giustamente, sono passati in vantaggio con una splendida rete di Politano. Tutti a bere il the dell’intervallo.



La Fiorentina ha impostato il gioco per sfruttare la velocità di Chiesa e Simeone ma l’Inter, dopo un primo momento di smarrimento, ha cominciato a prendere il controllo del centrocampo e il risultato del primo tempo è apparso corretto. Nel frattempo, in Sardegna, la gente ha votato per il Parlamento regionale con i pastori locali che buttavano il latte prodotto perché le condizioni di mercato non rendono loro accettabile il prezzo di vendita. Lo spoglio delle schede avverrà lunedì mattino e vedremo i risultati; per i pastori nessun problema, Salvini ha promesso, la scorsa settimana, che in quarantotto ore si risolverà tutto. E’ già passata la scadenza? Nessun problema aggiungiamone altre quarantotto. Mentre si votava, a Firenze ottimo il Var a vedere un netto mani di Gerson in area viola. Rigore: tira Perisic, pallone a sinistra e portiere dall’altra parte. Poi la Fiorentina accorcia ma pareva babberia. Fino a quando al termine della “mezz’ora” di recupero arbitro e Var si sono inventati un rigore per il pareggio dei toscani. Nonostante l’errore evidente l’Inter mantiene il terzo posto in classifica con solo il Milan ad insidiarla. E’ una questione di prestigio cittadino, anche se terzi o quarti “pari son”, tutto è buono per l’Europa dei grandi.

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