Parliamo della 31^ giornata di Serie A: alla Gobba è bastato cambiare un paio di uomini per trasformare in squadra decente quella che, nel primo tempo, era parsa un’accozzaglia di speranzosi brocchi in cerca di autore. I casciavit hanno dominato il centrocampo, e così l’incontro fino all’ingresso di Pjanic, meritando un vantaggio di almeno un paio di reti. Solo un arbitro inadeguato, negando ai rossoneri un rigore enorme, ha permesso alla squadra del presuntuoso Allegri di rimanere in partita e, su una stupida entrata di Musacchio – facilitata da Dybala che lo ha costretto al fallo – di pareggiare. Poi, come è normale quando giochi contro una squadra più forte, il Milan si è beccato una sconfitta immeritata. Unendo poi la sventurata giornata cacciavitesca alla chiappoide vittoria della Maggica sui sampdoriani, i milanisti si trovano, in poche settimane, a passare dal sogno del secondo, massimo terzo posto in classifica, a sperare di non uscire dalla zona Europa della Serie A.



Ranieri ha schierato una Roma giovane, per cui inesperta. Finché non si è reso conto che senza Dzeko non poteva andare da nessuna parte, ha rischiato di soccombere; quando si è ravveduto è arrivata una vittoria, confermando con il gravissimo errore di Gabbiadini nel finale che per i blucerchiati non era serata. Grande pubblico al Meazza per lo scontro Champions tutto nerazzurro. Bauscia e Pota hanno fatto un primo tempo arrembante durante il quale l’Atalanta ha prevalso nella linearità del gioco, l’Inter nelle occasioni da rete. Grandi le due capitate, nel finale, a Icardi e Politano. Il centravanti, al rientro a San Siro, ha lavorato fra gli applausi più come smistatore di palloni che come punta centrale. Purtroppo, a metà primo tempo, Brozovic è dovuto uscire per infortunio e i milanesi hanno dovuto proseguire senza regista: ciò li ha penalizzati nell’impostazione delle azioni di attacco. Ripresa di lotta ma con squadre abbastanza stanche, tutto un volere ma non potere. Inter sempre avanti ma con pochissime occasioni. Nainggolan ha avuto la palla per ammazzare la Dea ma l’ha sparata sul portiere in disperata uscita. Icardi ha colpito di testa, su tiro dalla bandierina, ma l’autobus atalantino, posto sulla linea, ha salvato. L’ingresso di Borja Valero ha dato maggiore geometria al gioco della Beneamata ma non è valso a molto. Pareggio giusto. L’Inter non ha perso niente, anche la Lazio ha pareggiato in casa col Sassuolo.



Serata con Napoli vs Genoa. Partita inutile, e da sfaticati, per gli azzurri che giustamente mirano a vincere l’Europa League; di grande impegno per i rossoblu che non hanno ancora chiuso i discorsi con la zona retrocessione. Genoa presto in dieci per una Var-espulsione di Sturaro. Va in vantaggio il Napoli ma non fa molto per mantenerlo così i liguri pareggiano. Poi è catenaccio pieno dei genoani, per i quali un punto è zucchero. Da parte loro i campani non giocano con la velocità necessaria per sbrigare l’incombenza di vincere. Il campionato di Serie A prosegue stancamente: qualche piccola sorpresa, tipo vittoria del Frosinone a Firenze, ma oramai si discute solo su chi ha avuto maggior possesso palla, fatto più colpi di tacco e punti con reti nei primi o negli ultimi cinque minuti. Insomma, fatto salvo l’interesse per chi raggiungerà il quarto posto e, con ciò, giocherà in Champions, e per chi sarà la terza squadra a retrocedere con Chievo e Frosinone, null’altro scalda le discussioni nei “bar sport” televisivi riguardo la Serie A. Quasi più interessanti i litigi, programmati, fra Salvini e Di Maio: è tutto dire!

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