La battaglia di Hacksaw Ridge, l’impresa di Desmond Doss ad Okinawa
L’industria cinematografica è solita trasformare in opere d’arte alcune imprese, leggende e aneddoti che spesso risultano ignote alla conoscenza comune nonostante la grandiosità degli eventi. Questa sera – giovedì 10 agosto 2023 – andrà in onda su Rete 4 il film: La battaglia di Hacksaw Ridge. La pellicola è ambientata nel bel mezzo della seconda guerra mondiale e ricostruisce le vicende realmente accadute intorno alla figura di Desmond Doss; il primo obiettore di coscienza dell’esercito degli Stati Uniti d’America.
La battaglia di Hacksaw Ridge – come anticipato – è fortemente ispirata alla storia vera di Desmond Doss; un medico che scelse di prestare servizio durante la seconda guerra mondiale per supportare dal punto di vista sanitario l’esercito statunitense. La sua decisione andò fin da subito in contrasto con quelle che erano le sue convinzioni e l’assetto dei suoi ideali. Il protagonista – realmente esistito – era infatti contrario alla violenza bellica e a tutto ciò che concerne i conflitti umani. Per questa ragione, si rifiutò di adempiere ai suoi doveri durante l’addestramento ma non rinunciò alla possibilità di offrire il suo supporto in qualità di medico.
La battaglia di Hacksaw Ridge, la storia vera del primo obiettore di coscienza
Nel 1942 Desmond Doss prese parte ad una delle battaglie più cruente e sanguinose del secondo conflitto mondiale; il conflitto di Okinawa, denominato appunto La battaglia di Hacksaw Ridge (titolo del film diretto da Mel Gibson). La pellicola accende i riflettori sulla storia vera che si cela dietro la pellicola, ovvero come il protagonista sia riuscito a mettere in salvo decine di militari statunitensi senza mai utilizzare armi da fuoco o qualsiasi altro genere di approccio bellico.
Desmond Doss – protagonista de La battaglia di Hacksaw Ridge – si mise in mostra come primo obiettore di coscienza dell’esercito degli Stati Uniti d’America. La storia vera del film mette in evidenza come la forza dei suoi ideali sia riuscita a vincere contro la brutalità delle armi al netto di oltre 70 vite salvate senza spargimenti di sangue. Le imprese del medico statunitense gli valsero uno dei riconoscimenti più prestigiosi – se non il più inestimabile – ovvero la medaglia d’onore. Nessuno prima di Desmond Doss era mai riuscito a ricevere tale onorificenza pur essendo un obiettore di coscienza.