Scampato il pericolo di elezioni che l’avrebbero decimata, Forza Italia torna a occuparsi delle cose che più ama: le liti, le corti, le armi (molte) e gli amori (pochi) di dame – molte – e cavalieri, uno solo,  e sempre più scocciato del caravanserraglio che lo circonda. Ha confidato ieri a un collega eurodeputato di altro partito: “il lunedì un tempo lo dedicavo a fare l’amore, poi a pranzare con Bossi per tenere in piedi il governo, ti pare giusto che ora lo debba dedicare alle cene della Carfagna?”.



Eh già, perché la giornata di lunedì il povero Berlusconi l’ha passata così,  prendendo le misure al telefono dell’evento conviviale che doveva segnare l’ennesima scissione di Forza Italia. L’allarme l’aveva dato la sempre più potente Licia Ronzulli: “Presidente, i parlamentari non si fidano di Salvini e dunque la campagna acquisti di Renzi sarà molto agevole”. Berlusconi sa che la Ronzulli è amica di Salvini, e proprio per questo ha preso sul serio l’allarme. Poi è arrivato l’avvocato-senatore Ghedini coi toni solenni delle occasioni terribili: “Mara va fermata, Presidente. Si è convinta di essere la Sua erede, si muove come tale e Renzi e Casini glielo fanno credere”.

La richiesta era di un’abiura, l’ennesima. Ghedini sa come parlare a Berlusconi, quali tasti toccare. Stavolta era della partita anche la Gelmini, acerrima nemica della Ronzulli, ma ancor più della Carfagna, a cui rimprovera di averla oscurata totalmente da capogruppo.

Il vecchio Silvio ha alzato il telefono e ha chiamato uno dei suoi compagni di scuola, quelli di cui si fida dal tempo dei calzoni corti, e si è sentito dire più o meno così: “ti rendi conto, Silvio, che Ghedini te li ha fatti cacciare tutti a uno a uno? Fitto, Verdini, Bondi, Alfano, tutti i tuoi bracci destri sono stati tagliati da Ghedini, ma stavolta ti fai male, molto male: dietro la Carfagna ci sta un mondo, e a questo giro in minoranza ci finiamo noi”.

E qui è scattato il colpo di scena che ci racconta con gusto un membro della corte arcoriana: “tutti pensano che il Presidente abbia chiamato per scoraggiare la presenza alla cena di Mara, ma secondo voi se così fosse stato si sarebbero mai seduti a tavola in sessanta?”.

Il legittimo sospetto è che la cena dei cinquantotto sia stata sì una congiura, ma alla fine ordita da Silvio stesso…