In Valle d’Aosta in tre comuni, Morgex, La Salle e Derby, dal primo maggio si sta tenendo un particolare torneo, ovvero la Champions League della fede. Un progetto mascherato da gioco, che mira a riavvicinare i fedeli al culto, specialmente se giovani, proponendo uno sfida completamente gratuita e che non richiede nessuno sforzo fisico ai partecipanti, promettendo anche dei premi a chi vince il “campionato”.
La Champions League della fede è stata inventata da un giovane sacerdote, don Paolo Viganò di 34 anni, che attualmente copre le chiese di tutti e tre i comuni. L’idea alla base è proprio cercare una soluzione al sempre più diffuso abbandono del culto da parte delle ultime generazioni, proponendo una sfida che miri a riportarli all’interno dell’istituzione, con l’obiettivo (più che fargli vincere la gara) di fargli riscoprire il culto cattolico. La Champions League della fede si gioca a maggio, ed è tecnicamente giunta alla sua terza edizione, anche se le prime due si sono tenute solamente in un comune, mentre quest’anno è stata allargata anche ai comuni limitrofi.
Come funziona la Champions League della fede
Insomma, seppur si tratti a tutti gli effetti di un gioco, la Champions League della fede mira ad un obiettivo molto più importante del semplice divertimento dei bambini e ragazzini che vi partecipano. L’organizzazione, peraltro, è meticolosa ed è stata positivamente accolta anche dal sindaco di La Salle, che alla Stampa ha dichiarato che, se l’avesse saputo in anticipo, “magari una mano per comprare i premi gliela davamo ben volentieri”.
La Champions League della fede si gioca, appunto a Morgex, La Salle e Derby, e si può disputare in tutte le chiese locali. La partecipazione è aperta e consigliata ai frequentatori del catechismo per la Prima Comunione o per la Cresima, ma la sfida è aperta a chiunque ha meno 20 anni. Annunciata ufficialmente durante la messa di domenica, e per segnare punti occorre prendere parte ai Rosari che valgono bollini. 1 punto per le chiese vicine, 2 o 3 per quelle lontane e per le feste, oppure se c’è un sacerdote a guidare la preghiera. La Champions League della fede mette in palio dei peluche, e il Var (che assegna i punti) è rappresentato dalle catechiste, munite di timbrini.