Timothy Broglio, presidente della Conferenza episcopale statunitense e arcivescovo castrense in passato impegnato nel servizio diplomatico vaticano, ha seguito la tappa americana della missione di pace affidata da papa Francesco al cardinale Matteo Zuppi. Ad Avvenire, ha spiegato: “Ho potuto incontrare il cardinale nella nunziatura subito dopo il suo arrivo a Washington e siamo rimasti d’accordo che ci saremmo riparlati dopo l’incontro con il presidente Biden. E così è stato. Martedì sera sono tornato in nunziatura per un altro colloquio a cui hanno partecipato anche l’arcivescovo Christophe Pierre e i due monsignori che avevano partecipato all’incontro alla Casa Bianca.



A detta di Broglio, “Loro sono rimasti molto contenti. Il presidente ha dedicato più di un’ora a questo appuntamento. E non è poco. Il cardinale Zuppi aveva molto chiaro in mente il fatto che lui non è venuto in quanto mediatore, ma per promuovere l’interesse della Santa Sede per la pace, riconoscendo però che progetti concreti di mediazione si possono fare solo se le due parti sono interessate. Il che è piuttosto difficile anche perché i cattolici sono una minoranza in entrambi i Paesi in conflitto. Per quanto so io con il presidente si è rimasti sul piano umanitario, su cosa si può fare per ridurre le sofferenze degli innocenti in questi momenti di guerra.



Broglio: “Cina? Disponibilità di massima a ricevere Zuppi”

Broglio, presidente della Conferenza episcopale statunitense e arcivescovo, spiega ad Avvenire che “Sin dall’inizio ci siamo mobilitati per soccorrere la Chiesa cattolica in Ucraina – sia quella di rito bizantino, sia quella latina – con aiuti umanitari. I cattolici del nostro Paese sono stati davvero molto generosi nell’offrire sostegno economico alle popolazioni ucraine. Inoltre, “Recentemente il vescovo David J. Malloy, presidente della Commissione episcopale di giustizie e pace internazionale, ha rilasciato una dichiarazione criticando l’intenzione manifestata dagli Stati Uniti di fornire bombe a grappolo all’Ucraina. Queste armi che colpiscono indifferentemente combattenti e civili innocenti non sono da usare! Non credo che siamo riusciti a far cambiare idea all’amministrazione, però almeno abbiamo registrato la nostra forte preoccupazione”



Gli Stati Uniti stanno offrendo il loro sostegno diretto all’Ucraina: nonostante questo, vorrebbero evitare un coinvolgimento diretto: “C’è un chiaro sostegno a favore degli ucraini che stanno soffrendo ad opera della Russia. Però allo stesso tempo c’è sempre la preoccupazione di evitare un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti. E questo, anche se spesso non viene detto in maniera esplicita, rimane sempre nel retropensiero di molti dei miei connazionali. Sembra che da parte cinese ci sia una disponibilità di massima a ricevere Zuppi“.