La Cina censura Taiwan: l’ultimo episodio in tal senso si sarebbe verificato a poche ora dal via della 24 Ore di Le Mans, storica corsa automobilistica francese che si è disputata nel fine settimana scorso, quando l’organizzazione ha chiesto e ottenuto la rimozione del vessillo di Taiwan dal veicolo della casa automobilistica AutoHub. La notizia viene riportata sulle colonne del quotidiano “La Stampa”, che scrive che “la bandiera ufficiale caratterizzata da terra rossa, cielo blu e sole bianco” sarebbe stata sostituita “con quella utilizzata ai Giochi Olimpici, dove il team taiwanese partecipa come Taipei Cinese per non travalicare il principio che identifica nella Repubblica Popolare la cosiddetta unica Cina”.



La casistica, tuttavia, non è affatto finita qui: la Biennale di Venezia ha modificato da “Taiwan” a “Taipei Cinese” la provenienza di due film in gara alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al via il prossimo 1° settembre, intitolati “The Night”, di Tsai Ming-liang, e “The Falls”, di Chung Mong-hong. Restando nel mondo del cinema, riporta la testata sopra menzionata, c’è poi il caso di Tom Cruise, che nel suo “Top Gun: Maverick”, in uscita nelle sale il prossimo novembre, “ha rimosso le bandiere di Taiwan e Giappone dal giubbetto del protagonista. Entrambe erano presenti nell’originario film del 1986”.



TAIWAN CENSURATA DALLA CINA: ANCHE JOHN CENA HA DOVUTO SCUSARSI

Analizziamo, ora, tutti gli altri casi famosi che riguardano le tensioni fra Taiwan e la Cina: poco tempo fa John Cena ha dovuto chiedere scusa per aver definito Taiwan “un Paese”, per non compromettere la distribuzione del nuovo capitolo della saga di “Fast&Furious”. Come ricorda poi “La Stampa”, nel 2019 “era stata invece cancellata quella di ‘C’era una volta a Hollywood’ dopo che Quentin Tarantino si era rifiutato di tagliare una scena con un attore che interpretava Bruce Lee, ritenuta offensiva per il pubblico cinese. C’è poi anche il celebre caso di Dolce & Gabbana, che non si è più davvero ripresa sul mercato cinese dalla controversia sullo spot con le bacchette”.



E ancora: nel 2018, Mercedes-Benz ha dovuto scusarsi per aver utilizzato una citazione del Dalai Lama in una foto su Instagram. H&M, invece, ha chiuso diversi punti vendita per il calo degli acquisti, dopo la volontà dell’azienda di non importare più cotone dallo Xinjiang.