La Cina ha progressivamente smesso di investire soldi in occidente, è finita l’epoca degli acquisti immobiliari e soprattutto dei finanziamenti garantiti alla Silicon Valley e tutto ciò sta mettendo in serio rischio interi settori dell’economia di Usa e Europa, oltre che ridurre i posti di lavoro. Un’analisi pubblicata dal quotidiano francese l’Opinion, dopo un rapporto dell’istitituto di ricerche Rhodium Group ha mostrato che lo scorso anno da Pechino sono stati fatti soltanto 13 investimenti nei paesi appartenenti al G7.
Mentre fino a pochi anni fa il denaro cinese si riversava a fiumi nei paesi più ricchi, ora c’è una netta controtendenza con selezione di ritiro di capitali e dirottamento dei fondi verso le nazioni del continente asiatico e il medio oriente. I rapporti sono stati logorati dalla crescente ostilità politica sfociata poi in vere e proprie sanzioni sulle importazioni di prodotti e limiti agli acquisti dell’industria hi-tech, una situazione che ha portato al record più basso di sempre per quanto riguarda l’interesse cinese nei confronti delle aziende europee e statunitensi con un livello di investimento ai minimi storici.
La Cina ririta i capitali investiti in occidente, le conseguenze economiche
Le conseguenze di questo abbandono e ritiro di capitali dall’occidente da parte della Cina potrebbero essere disastrose per l’economia. Soprattutto per alcuni settori che stanno perdendo più di altri. In base all’analisi degli esperti internazionali a resistere ancora per un po’ saranno solo le industrie automobilistiche per le quali Pechino rappresenta una delle principali fonti di approvigionamento materiali.
Ma questo non basterà a risollevare la situazione, a causa delle tensioni geopolitiche e dopo il conflitto russo-ucraino una ripresa degli investimenti per tornare ai livelli degli anni nvanta sarebbe impossibile. Secondo gli autori del rapporto, oltre ai posti di lavoro c’è il rischio di perdere anche produttività. Portando all’inevitabile incremento delle economie di paesi e zone verso le quali la Cina ha scelto di trasferire miliardi come ad esempio il Brasile o il Sud Est Asiatico.