La Cina vuole il controllo di Taiwan e gli USA sono in allarme per questo. Potrebbe essere sintetizzata in questi termini la notizia giunta dall’altra parte dell’Atlantico in queste ore attraverso le prestigiose colonne del “Financial Times”, ove un funzionario dell’amministrazione a stelle e strisce ha sottolineato a chiare lettere che il Paese del Dragone “sembra passare da un periodo di apprezzamento dello status quo su Taiwan a uno in impazienza e preparazione a testare i limiti e flirtare con l’idea di unificazione”.



Uno scenario che non aggrada gli alti vertici statunitensi, i cui timori paiono essere anche giustificati; infatti, l’attesissimo terzo mandato del presidente cinese, Xi Jinping, potrebbe rivelarsi propedeutico a ritenere “i progressi su Taiwan come un coronamento della sua legittimità e della sua eredità. Sembra essere pronto ad assumersi maggiori rischi”. Questo, perlomeno, è il pensiero del Governo americano, preoccupato e infastidito dai recenti sviluppi, peraltro denunciati nelle scorse ore anche dall’aeronautica di Taiwan…



LA CINA VUOLE TAIWAN, USA PREOCCUPATI: INTANTO, IN CIELO…

Così, mentre gli USA sono allarmati per la presunta volontà di controllo su Taiwan manifestata dalla Cina, questa stessa tesi parrebbe trovare riscontro negli accadimenti degli ultimi giorni dai vertici dell’isola di Formosa (nome dato a Taiwan dai portoghesi intorno alla metà del sedicesimo secolo, ndr). Infatti, nei cieli che sovrastano l’isola si è registrata una vera e propria invasione da parte di aerei militari cinesi; lo riferisce il Ministero della Difesa nazionale di Taipei, che racconta come 20 mezzi (fra cui dieci caccia J-16, due caccia J-10 e quattro bombardieri H-6K) abbiano fatto il loro ingresso nella porzione sud-occidentale di Taiwan, la cui aeronautica ha prontamente lanciato avvertimenti radio e dispiegato i propri missili al fine di “monitorare l’attività dei mezzi cinesi”. Sembrerebbe dunque trattarsi di un segnale di ulteriore conferma in merito ai sospetti nutriti nei confronti della Cina da parte degli Stati Uniti d’America, che proprio pochi giorni fa hanno sottoscritto il primo accordo con Taiwan dell’era Biden per creare un gruppo di coordinamento in materia di Guardia costiera.

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