Nel cast de La Corte, film in onda stasera su Rai 3, c’è anche Fabrice Luchini nel ruolo di Xavier Racine. L’attore è nato a Parigi il primo novembre del 1951 ha vinto grazie al film il Premio Cesar e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Il suo debutto arriva ad appena 17 anni nel film del 1969 Tout peut arriver di Philippe Labro. La grande passione per il cinema però nasce l’anno seguente quando lavora con uno dei più grandi maestri della storia del cinema, Eric Rohmer in Il ginocchio di Claire. Con questo, lungo la sua carriera, lavorerà ancora moltissime volte da Le notti della luna piena a La moglie dell’aviatore, da L’albero, il sindaco e la mediateca a Reinette e Mirabelle. L’ultimo film in cui ha recitato è Parlami di te di Herve Mimran. (agg. di Matteo Fantozzi)
Come seguire il film in diretta streaming
La critica ha elogiato l’interpretazione di Fabrice Luchini in “La corte”. Roberto Nepoti, sulla Repubblica, ha scritto: “Fabrice Luchini mantiene la necessaria sobrietà, aggiungendovi tocchi di humour non invadente… Bravo il cast di supporto e l’attrice danese Sidse Babett Knudsen”. E ancora: “Nonostante non manchi di un risvolto sociale, la commedia gioca la sua partita sul registro sentimentale e sul talento del suo straordinario protagonista. Imperturbabile, scostante, maniacale, Luchini svela poco a poco i segreti del suo cuore innamorato; e finisce, come sempre, per sedurre gli spettatori”, ha commentato Alessandra Levantesi Kezich, sulla Stampa. Per Massimo Bertarelli, sul Giornale: “Con Fabrice Luchini si va sul sicuro. (…) quell’espressione, prima sbigottita e poi radiosa, vale tutto il film”. Ricordiamo che “La Corte”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Rai 3 a partire delle 21.20 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
Regia di Christian Vincent
La Corte
è il film in onda in prima visione assoluta televisiva su Rai 3 oggi, 23 luglio 2019, dalle ore 21,20. Parliamo di una pellicola del 2015, ‘La corte’, una produzione che ha scelto la sceneggiatura di una commedia brillante con retroscena drammatici, nella piena tipicità del cinema transalpino. Produzione affidata ad un team già vincente in Francia, regia voluta con Christian Vincent, un cineasta che in casa è amato e apprezzato, da qualche anno, dopo i debutti francesi di film a volte mai tradotti come ‘Il ne faut jurer de rien’ o ‘Je ne vois pas ce qu’on me trouve’, arriva oltre il confine dell’Hexagone con lungometraggi come la commedia frizzante ‘Hotel cinque stelle (Quatre étoiles)’, intepretata dalla bella Isabelle Carré, o ‘La cuoca del presidente (Les Saveurs du palais)’ del 2012, protagonista Catherine Frot, una delle grandi attrici della Parigi cinematografica.
Nel cast de ‘La corte’ incontriamo Fabrice Luchini, parigino, attore che viene da lontano, che già negli anni ’80 riceveva stime ed encomi con film come ‘La moglie dell’aviatore (La femme de l’aviateur)’ diretto da Éric Rohmer, oppure nel 1984, ancora diretto da Rohmer, bissava il successo con ‘Le notti della luna piena’, sino ai primi riconoscimenti di rilievo con ‘Il ritorno di Casanova (Le retour de Casanova)’ (siamo negli anni ’90 e il grande latin lover veneziano fu interpretato da Alain Delon), o ‘L’amante del tuo amante è la mia amante (Tout ça… pour ça!), del 1993 diretto da Claude Lelouch, protagonista la moglie del regista, la nostra ottima Alessandra Martines. Al fianco dell’attore la procace attrice danese Sidse Babett Knudsen, non troppo conosciuta in Italia ma un apio di pellicole forse smuoveranno i ricordi di qualcuno, come ‘Aspettando il re (A Hologram for the King)’ del 2016 con protagonista Tom Hanks o, sempre nello stesso anno, sempre chiamata anche per ruoli non principali dallo stesso Hanks, per ‘Inferno’ e la regia di Ron Howard. ‘La corte’ ha un cast all’altezza della personalità dei suoi interpreti, l’ottima sceneggiatura ha concesso al regista attori all’altezza delle aspettative.
La Corte, la trama del film
Diamo uno sguardo alla trama de La Corte. Siamo nella Regione del Pas-de-Calais, nel piccolo villaggio di Saint-Omer, luogo nel quale Michel Racine, Presidente della Corte d’Assise ad un processo delicato e balzato alle cronache non solo locali, dovrà sovraintendere la procedura processuale di un delitto infanticida. Il Giudice subirà un piccolo turbamento durante il dibattimento processuale, l’iter di tribunale, quando si accorge che seduta nel banco della giuria popolare, una donna, Ditte Lorensen-Coteret, gli riporta alla mente un flirt che i due ebbero anni prima. Michel Racine rivive quei momenti, Ditte pure, occasione da non sprecare per riprovare quel fuoco, quella passione anche con qualche anno in più ma con cuori maturi e pronti all’abbandono.