La crisi climatica rovina piante e raccolti

L’arrivo della primavera quest’anno sembra essersi leggermente anticipato con le temperature miti registrate già a fine inverno, ed altro non è che l’ennesimo esito della crisi climatica. Tutto questo, però, nascondere dietro di sé uno spettro che incombe sulla salute del pianeta terra e, soprattutto, degli esseri umani, ovvero la crisi sempre più marcata e diffusa che si sta registrando in agricoltura, con le piante che fioriscono troppo presto, producendo una minore quantità di fiori e frutti.



A parlare dell’arrivo anticipato della primavera, causato soprattutto dalla crisi climatica, è un articolo pubblicato dal quotidiano francese Libération. L’allarme è chiaro, l’anticipazione di una stagione, con la naturale e logica conseguenza di influenzare anche le altre stagioni, finisce per avere esiti dirompenti, e per certi versi tragici, sul ciclo di vita di tutte le pianti. A sua volta, questo innesca esiti anche sulla qualità del terreno e sulla vita degli animali, disegnando una situazione tragica in generale per la vita sul pianeta. E la dimostrazione che la crisi climatica influenza anche la primavera, è data dalle temperature estremamente miti dell’ultimo periodo.



Primavera anticipata: gli esiti in agricoltura

Come evidenza il quotidiano francese, parlando della crisi climatica e dell’arrivo anticipato della primavera, il periodo invernale è stato caratterizzato da temperature più alte, in media di circa 0,8/1 grado rispetto agli anni passati. L’ultimo inverno, in particolare, è stato il più caldo registrato dal 1900, mentre negli ultimi tra anni (dal 2020) sono stati raggiunti picchi di temperatura di oltre 2 gradi superiori alla media del periodo.

L’esito di questi inverni caldi (forse caldissimi) causati dalla crisi climatica, soprattutto in agricoltura, è una fioritura anticipata di alcune piante in primavera, oltre alla sfioritura, sempre in anticipo, di altre. C’è poi anche la questione delle gelate tardive, che talvolta capitano nel mezzo della calda primavera, con il risultato di non riuscire a eliminare tutte le fioriture, azione necessaria per lasciare spazio alle colture e fioriture primaverili. Infine, come se non fosse abbastanza, un ulteriore esito della crisi climatica e della primavera in anticipo è aggravare la crisi idrica. Le foglie, infatti, spuntano prima e per nutrire la pianta assorbono acqua ed umidità, trasferendola nuovamente al terreno. Se il periodo primaverile ed estivo è più lungo, però, le piante assorbono complessivamente più acqua, lasciandone meno nei depositi idrici come laghi, fiumi e mari.