Durante la conferenza degli Stati Generali a Roma, il demografo e presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo è tornato a parlare della crisi della denatalità in Italia. Un vero e proprio tema scottante, che stranamente riesce a mettere d’accordo tutte le forze politiche, tra governo ed opposizione, nell’ottica di una collaborazione per risolvere quello che potrebbe diventare, in pochi anni, un buco nero per l’Italia. Le stime sulla denatalità, d’altronde, non mancano e lo stesso Blangiardo ci ha tenuto a sottolinearle ancora una volta durante il suo intervento all’Auditorium della Conciliazione, sottolineando che “la popolazione cala. I 59 milioni di oggi scenderanno a 48 milioni nei prossimi anni. Spariranno”, insomma, “11 milioni di persone“.
La denatalità peserà il 18% del pil
Insomma, la denatalità potrebbe portare circa 11 milioni di persone in meno sul nostro territorio, in un arco di tempo non meglio definito. Secondo Blangiardo, che oltre ai numeri presenta anche i dati sull’effettivo buco economico che si creerebbe, “così perderemo 500 miliardi di Pil“. A far eco al demografo, con un video messaggio, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sottolinea che “da qui al 2042, con gli attuali tassi di fecondità del nostro Paese, rischiamo di perdere per strada una percentuale di Pil impressionante pari al 18%“.
Fortunatamente, però, il tema della denatalità sembra aver riacceso la collaborazione politica, anche tra forze opposte, sottolineata dallo stesso Presidente Sergio Mattarella. Citando l’articolo 31 della Costituzione, il Presidente sottolinea che le questioni fondamentali ora sono “politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliare l’equilibrio tra vita e lavoro”. Per Mattarella, infatti, “la coesione sociale del Paese si misura sulla capacità di dare un futuro alle giovani generazioni”. Matteo Salvini, intervenendo sul tema della denatalità, avanza una proposta, “modulare la tassazione non solo in base al reddito ma anche alla composizione familiare [con] una detrazione di 10mila euro per ogni figlio”. Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, invece, chiudendo il discorso, avanza la sua proposta: “un provvedimento di accompagnamento alla maternità”, già discusso con il Ministro della Salute.