La dieta a base vegetale, la cosiddetta plant based, è indicata anche per i bambini e gli adolescenti, quindi per coloro che sono nella fase di crescita e di sviluppa? Per provare a rispondere a questa domanda per cui fino ad oggi gli studi scientifici non sono riusciti a fare chiarezza, ci ha provocato un lavoro tutto italiano, tenendo conto anche dell’interesse in aumento dei genitori nei confronti della dieta a base vegetale, con l’obiettivo di far crescere in maniera salutare i propri figli. Attenzione però perchè quasi sempre i regimi alimentari considerati sani e adeguati per gli adulti, non hanno le stesse “positività” per i più piccoli, proprio per via della fase della loro vita che stanno attraversando.
E’ nata quindi una indagine pubblicata su Healthcare realizzata da un team di scienziati nostrani, cercando di capire quali fossero i pro e i contro di questi regimi alimentari per i più piccoli. Nella dieta a base vegetale, plant based, rientrano vari piani alimentari, a cominciare da quello vegano, che ovviamente esclude qualsiasi alimento di origine vegetale, mentre la dieta vegetariana esclude carne e pesce ma non ad esempio le uova. Ci sono poi altre declinazioni come la ovo-vegetariana, che è una vegana con le uova, ma anche la latto-vegetariana, che invece ammette i latticini e via discorrendo.
DIETA A BASE VEGETALE, I CONSIGLI PER I BIMBI
La variante più estrema è senza dubbio quella crudista, che consente di cibarsi solo con elementi vegetali e crudi, mentre la fruttariana si concentra solo sulla frutta. Vanno bene anche per i bimbi? I ricercatori a riguardo sottolineano che per il loro sviluppo è bene che questi regimi alimentari si pianificano in maniera molto precisa per garantire il giusto apporto dei nutrienti agli stessi.
La prima cosa da sapere è che nei primi 1.000 giorni di vita di un bimbo, quindi dalla nascita a poco più di due anni, non è consigliata alcuna dieta, tenendo conto che i bimbi devono seguire il normale percorso di svezzamento fatto di latte materno o in polvere, quindi le prime pappe con cibi liquidi e solidi, una fase molto delicata che va ad incidere sulla salute a lungo termine dello stesso piccolo. Secondo quanto si legge nello studio in questione, i bimbi vegani e vegetariani solitamente vengono allattati per periodi più lunghi rispetto ai bambini onnivori, di conseguenza si corre il rischio di carenze come la vitamina B12, ma anche il ferro, lo zinco, il calcio, di conseguenza si consiglia di integrare queste diete con appunto dei nutrienti.
DIETA A BASE VEGETALE PER I PIÙ PICCOLI: LE CONCLUSIONI
Inoltre è bene un controllo medico regolare di modo da prevenire dei deficit cognitivi che possono risultare anche irreversibili se sopraggiunti a quell’età. Ecco perchè i benefici di una dieta a base vegetale, evidenti negli adulti, non sono gli stessi per i più piccoli. Anche se mancano ancora degli studi evidenti a riguardo, i primi lavori importanti segnalano una carenza di nutrienti (come spiegato poc’anzi), e a lungo andare tali mancanze potrebbero creare dei gravi danni.
Non mancano comunque i benefici come fibre, ferro, folati e zinco in grande quantità, oltre ad avere un profilo lipidico (i grassi), migliore rispetto ai coetanei che mangiano “normalmente”. In conclusione, nei primi due anni sarebbe bene evitare qualsiasi tipo di dieta, mentre dal secondo anno in avanti un bimbo può seguire una dieta vegetale ma a patto che la stessa venga integrata con nutrienti e dietro controlli medici periodici.