C’è una nuova interessante dieta che si può fare sia approfittando dell’estate quanto in vista delle prossime stagioni, ed è quella del nutrizionista Enrico Veronese. Si chiama di preciso dieta della briciole e sulla stessa ci ha scritto anche un libro, sottolineando che la dieta non deve essere privazione ma compensazione.



Veronese precisa che la quasi totalità delle diete non funziona in quanto impone una serie di divieti calorici, di conseguenza il corpo umano, “Per un meccanismo atavico di difesa, l’organismo reagisce con una risposta di compensazione”, dando vita alle famose abbuffate che sono solo deleterie. Serve quindi un approccio a 360 gradi, non soltanto alimentare, ed è qui che entra in gioco la dieta delle briciole, queste ultime “indispensabili per costruire un modello comportamentale durevole”.



COS’E’ LA DIETA DELLE BRICIOLE: TRATTATEVI COME SE SIETE DEGLI OSPITI

A riguardo il prof Veronese spiega la teoria dell’ospite, ovvero, trattare se stessi come tratteremmo qualcuno che viene a cena da noi: non gli daremo mai un toast o una busta di patatine, ma sceglieremmo semmai del cibo fresco, magari del pesce, o dei piatti salutari e gustosi. “Se ogni giorno cucini un petto di pollo che sembra una suola, rimarrai tendenzialmente insoddisfatto e sarai portato ad andare a cercare emozioni culinarie al ristorante”, racconta ancora il medico nutrizionista.

Varietà e semplicità sono due parole che, come nella dieta delle briciole, secondo l’esperto non dovrebbero mancare mai in cucina, con l’obiettivo di rendere i pasti più vari possibili ma che siano nel contempo anche ricchi. Veronese, come molti altri suoi colleghi, consiglia di cibarsi meno la sera, facendo il paragone dell’imbuto come se fosse una giornata: “Le calorie scendono nell’arco delle ore; la parte più stretta dell’imbuto dovrebbe essere la cena”. Tre sono i pasti principali, colazione, pranzo e cena, con l’aggiunta di uno spuntino a metà della mattina e uno a metà del pomeriggio, meglio se ognuno con un cereale.



LA DIETA DELLE BRICIOLE: GLI ESEMPI DI CIBO CHE FANNO BENE AL NOSTRO CORPO

Ma cosa mangiare quindi nella dieta delle briciole? “I grassi bruciano al fuoco dei carboidrati – pasta, pane, riso integrale ecc. – da associare a una buona porzione di verdure e ovviamente a proteine”, consiglia ancora il nutrizionista. La colazione è fondamentale per risvegliarsi, anche perchè saltarla favorisce l’aumento del cortisolo. Spazio quindi ad una spremuta fresca, ma anche yogurt e pane integrale, se non delle uova strapazzate. Lo yogurt meglio magro che è più proteico, con l’aggiunta di un po’ di caffè e cacao. Bene anche fette biscottate e un frutto.

Durante la dieta delle briciole nello spuntino mattiniero bene mela o yogurt, mentre a pranzo, verdure abbandonati, carne o pesce, ma anche legumi e una porzione di cereali. Spazio quindi alla merenda, magari della frutta secca, o una barretta proteica con pochi zuccheri, ed eccoci arrivati alla cena, dove ridurremo i carboidrati rispetto al pranzo. Un piatto di fagioli con un po’ di riso, potrebbe essere un esempio di una cena completa. Fondamentale infine non mangiare troppo tardi di sera per evitare di dormire sonni tutt’altro che tranquilli.