C’è un interessante studio emerso in questi giorni, secondo cui una dieta mirata può aiutare a curare l’intestino meglio di qualsiasi cura farmacologica. Premessa, nessuno qui sta consigliando di non recarsi dal medico o di non curarsi con la medicina tradizionale, ma semplicemente si vuole portare alla luce un interessante studio inerente in particolare la cura dell’IBS, la cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile. Seconda premessa, quando si vuole fare una dieta è sempre d’obbligo recarsi da un medico specialista, come ad esempio un nutrizionista o un dietologo.



Dopo questo duplice chiarimento entriamo nel vivo di questo studio che è stato pubblicato sulla rivista scientifica più prestigiosa al mondo come The Lancet, e secondo cui un piano alimentare adeguato e sano, rappresenta un toccasana per il nostro intestino, più efficace del trattamento dei farmaci per curare questa patologia. Forse non tutti sanno che, come riferisce il portale di viver sani e belli, la sindrome in questione riguarda milioni di persone in tutta Italia.



LA DIETA PER CURARE L’INTESTINO, CHI COLPISCE LA PATOLOGIA

E’ una condizione ovviamente debilitante visto che può portare a dolore all’addome, così come sensazione di gonfiore, ma anche stitichezza o diarrea, e colpisce anche i giovani, precisamente le persone fra i 20 e i 50 anni, per un 10 per cento del totale che ne soffre, quindi circa 6 milioni nella sola Italia.

Alla base dello studio di Lancet vi è una dieta a base di FODMAP, ovvero che eviti i cosiddetti carboidrati fermentabili che sono presenti nella frutta, ma anche nelle verdure, quindi nei legumi, alimenti che spesso e volentieri sono presenti nei nostri menù, con l’aggiunta anche di latticini e dolcificanti. Ebbene, secondo i ricercatori, riuscire a ridurre il consumo di questi alimenti potrebbe portare appunto ad attenuare in maniera efficace i dolori presenti nel nostro intestino, senza l’aiuto di alcun farmaco.



LA DIETA PER CURARE L’INTESTINO, ECCO ALCUNI ALIMENTI CONSIGLIATI

Stando allo studio in questione, diretto dalla dottoressa svedese Sanna Nybacka, il 76 per cento di coloro che si sono sottoposti ad una dieta di questo tipo, dopo solo 4 settimane hanno registrato dei miglioramenti importanti in merito alla sindrome dell’intestino pigro. Bene anche l’assenza di carboidrati, che è risultata efficace nel 71 per cento dei pazienti.

Di contro, coloro che hanno assunto dei farmaci, hanno registrato dei miglioramenti dopo quattro settimane nel 58 per cento. Il sito di viver sani e belli sottolinea un esempio di dieta che rispetti questi diktat, come ad esempio del riso, patate, ma anche pane senza glutine, carne come il pollo, quindi le uova e le verdure, principalmente zucchine, pomodori e peperoni, e bene anche la frutta come le fragole o gli agrumi. Meglio evitare invece mele e pere, ma anche aglio e cipolla, e i sopracitati latticini. In ogni caso, in cambio di una notevole miglioramento della qualità della vita, meglio fare qualche piccola rinuncia e godere di ottima salute.