Il viceministro degli esteri, Edmondo Cirielli, si dice convinto che la guerra in Ucraina si sarebbe potuta evitare se vi fosse stata una politica differente nei confronti della Russia. In occasione dell’incontro La Nato verso il 2030, organizzato da Fratelli d’Italia a palazzo Valdina, ha spiegato che: “Se tu fai una politica imperialista gli altri si irrigidiscono. E per altri parlo della Cina, parlo della Russia. Probabilmente se avessimo fatto un’altra politica nei confronti della Russia, avremmo evitato la guerra in Ucraina“, parole riportate dal sito dell’agenzia di stampa italiana Ansa.
Quindi Cirielli ha meglio argomentato: “Una politica più morbida, più diplomatica, aiuta a trovare la pace. Le politiche rigide, aggressive e imperialiste sono sempre negative. Questo non giustifica la violazione del diritto internazionale”. L’esponente del governo Meloni ha quindi replicato a chi li accusa di cinismo, precisando che “Il bene e i diritti vanno declamati in maniera concreta”, per poi parlare della Tunisia: “Sicuramente in Tunisia c’è un momento difficile, ma se la Tunisia diventa uno stretto partner della Russia sicuramente i diritti non verrebbero rispettati. Uno si può riempire la bocca di slogan, ma non migliorerebbe la vita dei tunisini”.
CIRIELLI E LA GUERRA IN UCRAINA: “LA DIPLOMAZIA SEMPRE LA PRIMA STRADA”
E ancora: “Se Paesi come la Tunisia mantengono rapporti con noi, probabilmente tendono a fare cose che ci fanno più piacere. Se riusciamo a mantenere ancorati paesi in difficoltà all’occidente, sicuramente riusciamo a mantenere diritti che ci stanno a cuore. È la storia di tutto il Sahel: quanto sta avvenendo è frutto di politiche sbagliate da parte della Francia”.
In una precedente intervista sempre Cirielli aveva sottolineato l’importanza della diplomazia: “Le armi a Kiev non sono più l’unica opzione? Abbiamo sempre ritenuto che la strada della diplomazia sia quella da perseguire – le parole a Il Fatto Quotidiano – mMa dipende dalla Russia. L’Ucraina non ha alcuna alternativa rispetto alla sua difesa, noi continueremo ad aiutarla. Certo serve chiedere aiuto anche ai paesi non allineati per stringere la Russia e farle capire che non è con la forza che il diritto internazionale può trovare il suo sfogo”.