Il Giudice sportivo, nel comunicato ufficiale n. 150 del 14 marzo 2011 ha squalificato l’attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic per tre giornate “per comportamento non regolamentare in campo”. Secondo il Dott. Tosel, infatti, la condotta posta in essere dal calciatore svedese si configura come “violenta” e, pertanto, sanzionabile con 3 giornate di squalifica ai sensi dell’art. 19.4 lettera b) del Codice di Giustizia Sportiva. I fatto sono ormai noti: al 28° del secondo tempo della partita Milan-Bari, a seguito di un contrasto aereo, l’attacante rossonero, in fase di discesa, colpiva con una manata all’addome il difensore barese Rossi (lo stesso che era stato vittima del pugno che era costata la squalifica a Chivu per 4 giornate a seguito di prova televisiva) che rovinava a terra senza particolari conseguenze. L’episodio, a differenza di quanto accaduto nel caso Chivu, veniva visto dall’arbitro che, prontamente, provvedeva ad espellere dal campo il giocatore del Milan.

Il Giudice sportivo, seppur configurando la condotta del calciatore rossonero come violenta, non l’ha considerata di “particolare gravità o potenziale lesività”, il che avrebbe potuto vedere applicata una più pesante sanzione disciplinare (fino a 5 giornate). Il Milan ha già annunciato che presenterà reclamo avanti la Corte di Giustizia Federale che, con tutta probabilità, cercherà di ricondurre la condotta dello svedese in una più tenue e lieve “condotta scorretta o antisportiva”, magari suffragata da elementi “attenuanti” quali ad esempio la precedente trattenuta del difensore barese (che però dovrà essere dimostrata con nuovi e chiari elementi probatori).

Elementi che, se accolti dai giudici di appello, potrebbero portare ad una riduzione della pena che, però, difficilmente potrebbe ridursi al punto da permettere ad Ibra di scendere in campo per il derby meneghino. A sfavore del calciatore, però, c’è sicuramente la “recidività” (si tratta della settima sanzione per comportamento non regolamentare in campo) dello stesso che non è nuovo a simili episodi e la quasi totale assenza di attenuanti quali, ad esempio, la reazione ad una precedente provocazione avversaria (come nel caso Eto’o).

 

Staremo a vedere. Di certo sarà davvero dura, visti anche i precedenti (Lavezzi ad esempio), che la sentenza di Tosel venga riformata con uno sconto di ben due giornate. Con tutta probabilità, i tifosi rossoneri dovranno rassegnarsi a vedere il loro beniamino in tribuna durante il prossimo derby contro i cugini interisti.