Il Procuratore Federale FIGC Dr. Palazzi ha deferito alla Commissione Disciplinare il giocatore del Milan Gennaro Gattuso e, per responsabilità oggettiva la società rossonera, per avere proferito frasi offensive nei confronti dell’oramai ex allenatore interista Leonardo. La vicenda è nota. Al termine della partita Roma-Milan del 7 maggio scorso, il club rossonero si laureò campione d’Italia per la diciottesima volta. Al termine dei festeggiamenti, Gattuso e Abate (di cui si dirà dopo) raggiunsero i supporter rossoneri in curva ed intonarono con loro diversi cori. Uno di questi era rivolto proprio contro il tecnico nerazzurro. Le immagini, non riprese dalle emittenti TV ma da un telefonino di un altro tifoso, furono messe in rete così da fare aprire una indagine da parte della Procura Federale. Ed infatti, l’art. 1 del Codice di Giustizia sportiva impongono a tutti i tesserati (atleti, tecnici, dirigenti, ecc.) di tenere un comportamento conforme ai principi di “lealtà, correttezza e probità”. Nello specifico, l’art. 5 del medesimo Codice, vieta agli stessi soggetti di esprimere pubblicamente “giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, società e di organismi operanti in ambito CONI, FIGC, UEFA o FIFA”.

 

Ora sarà la Commissione Disciplinare a dovere decidere se prosciogliere il capitano rossonero (e di conseguenza anche il Milan), oppure sanzionarlo secondo le norme previste dall’ordinamento sportivo che, nel caso di specie, sarà quasi sicuramente una ammenda pecuniaria sia a carico del giocatore che della società. Da ultimo, desta un po’ di stupore il fatto che il Dr. Palazzi abbia invece archiviato la posizione di Ignazio Abate per il fatto che non è possibile “affermare la partecipazione del medesimo al predetto coro dal suo inizio alla fine”. Dalle immagini, infatti, è evidente che il terzino rossonero abbia anche lui partecipato attivamente al coro anche se, a differenza del compagno di squadra, ha ripetuto l’insulto (“Leonardo uomo di m……”) solo una volta e non due.