La nota imprenditrice Maria Paola Merloni, del cda di Indesit ed ex senatrice del governo Monti, e Giulio Zoccoli, sono pronti a scommettere su una macchina che possa realizzare il gelato in casa in pochi minuti, introducendo di fatto una rivoluzione apportata anni fa da Nespresso con la sua macchinetta del caffè. L’aggeggio tecnologico si chiama Tooa, dove T sta per tecnologia, le due oo invece fanno riferimento alle palline del gelato, e la A invece ricorda l’artigianalità.



Una start up, che come ricorda il Corriere della Sera è nata senza dubbio in un periodo non facile, ma che punta in alto, e che ha già messo in preventivo di aprire un primo negozio a novembre a Milano, dopo un temporary shop in quel di Firenze. L’idea, rivoluzionaria, nasce a Fabriano, patria della Indesit, perchè, come spiega la Merloni: «Volevamo riportare qualcosa a Fabriano, sì. Ricreare un’Indesit è impossibile, non disperderne l’enorme know how no. Per noi, è perfetto».



TOOA, MACCHINA DEL GELATO ESPRESSO: COSI’ E’ NATO IL PROGETTO

A fare accendere la lampadina all’ex politica è stato Aldo Uva, altro importante manager italiano con un passato in Indesit, che nel 2018 si presentò dalla Merloni dicendole che a Londra avevano rifiutato la proposta di sviluppare appunto una macchina per fare il gelato espresso. «A te interessa?». Sì, replicò lei, intravedendo le potenzialità del binomio food & tech, e volando subito dopo a Londra dove avviò le trattative e comprò il brevetto, facendosi poi ridisegnare la macchinetta che diviene così più piccola e anche più bella dal punto di vista del design.



Siamo nel periodo poco prima della pandemia, e con l’arrivo del virus Merloni, Zuccoli e Uva (a questi ultimi due è offerta una quota di minoranza), proseguono nel loro progetto, investendo 8 milioni di euro. Ed ora i tempi sembrano finalmente maturi: «Con il piano stand alone – dice Zuccoli – saremo in grado di produrre 45 mila macchine nel 2022, per un fatturato di 12-13 milioni che salirà a 20 con i brik degli ingredienti, arriveremo a 100 mila pezzi nel 2023, raddoppieremo nel 2024. Iniziamo da qui, dall’Italia, perché è il test più difficile e sarà – se lo passiamo – il migliore spot possibile». Poi chissà…