La mafia uccide solo d’estate, film di Rai 1 diretto da
La mafia uccide solo d’estate va in onda oggi, giovedì 21 luglio, a partire dalle 23.35 su Rai 1 del film. Si tratta di una pellicola del per la regia di Pif, ex Iena nonché autore anche della sceneggiatura.
Il film La mafia uccide solo d’estate è una commedia drammatica che racconta con lo sguardo di un bambino i fatti che hanno caratterizzato la Sicilia fra il 1969 e il 1992, raccontando attraverso le vicende personali del piccolo e la sua crescita i fatti di sangue che portarono all’attenzione di tutti il fenomeno della mafia.
Nel cast di La mafia uccide solo d’estate, oltre allo stesso Pif, anche Cristiana Capotondi, Claudio Gioé, Ninni Bruschetta e Maurizio Marchetti. Le musiche, invece, sono opera di Santi Pulvirenti.
La mafia uccide solo d’estate, la trama del film
Leggiamo la trama de La mafia uccide solo d’estate. Nella notte del 10 dicembre del 1969, a Palermo, Lorenzo e Maria Pia Giammarresi sono appena sposati e trascorrono la loro prima notte insieme. Nella stessa via nella quale si trova il loro appartamento, viene assassinato il boss della mafia Michele Cavataio, per ordine di Totò Riina, membro emergente di Cosa Nostra, che lo giudica colpevole di aver dato vita ad una guerra di mafia.
Quella stessa notte, Lorenzo e Maria Pia concepiscono il piccolo Arturo, la cui vita sarà strettamente intrecciata alla mafia, in modo del tutto casuale. Il bambino cresce e molte delle persone che gli sono vicine, come il parroco della chiesa che frequenta, sono colluse con la mafia, un argomento oscuro e di cui si parla poco ma che Arturo associa alla morte di tanti personaggi illustri della società civile di Palermo, anche se proprio Fra Giacinto gli dice che sono morti non uccisi dalla mafia, che non esiste, ma perché hanno frequentate donne già sposate: il piccolo si convince allora che mai avrà una relazione.
Negli anni successivi il bambino inizia a frequentare la scuola elementare dove conosce Flora, figlia di un facoltoso banchiere che si è trasferito dal nord a Palermo per curare alcuni affari. Arturo prova in tutti i modi a fare breccia nel cuore della bambina, ma non ci riesce; nel frattempo coltiva la sua passione per Andreotti, che gli sembra il politico più in gamba che ci sia. Sarà l’amicizia con il giornalista Francesco ad aiutarlo ad avere uno sguardo nuovo sulla realtà e a capire i numerosi intrecci che ci sono fra la politica e la mafia, che non è vero che uccide solo d’estate come sosteneva suo padre per tranquillizzarlo.
Flora lascia Palermo e si trasferisce in Svizzera perché il papà non riesce a portare a termine i suoi affari per colpa dell’Antimafia. Arturo giura a se stesso che non si innamorerà mai più di nessuno e nel frattempo, con l’aiuto di Francesco, coltiva la sua passione per il giornalismo.
Qualche anno dopo, grazie all’intercessione dell’amico, Arturo riesce a trovare lavoro a Tv Palermo e durante una trasmissione ha modo di rivedere Flora, che lavora come assistente del politico corrotto Salvo Lima. L’incontro fra i due inizialmente è burrascoso, poi capiscono di non potere più fare a meno l’uno dell’altra. Nel frattempo a Palermo vengono assassinati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: Arturo e Flora, finalmente insieme, scendono in strada a protestare con la società civile per dire no alla collusione fra Stato e mafia.