La mélodie è un film del regista algerino trentenne Rachid Hami interpretato da Kad Merad, Samir Guesmi, Alfred Renely, Jean-Luc Vincent, Tatiana Rojo. Il film racconta la storia di un’orchestra composta da un gruppo di ragazzi e ragazze della banlieue parigina, un’orchestra di una scuola che raccoglie i figli di famiglie problematiche dei quartieri degradati di Parigi. Il regista in diverse scene presenta questi ragazzi e queste ragazze in modo crudo, facendo vedere la loro modalità di rapporto basata sull’istintività e sulla sopraffazione tanto che sembra contraddittorio alla stessa idea di orchestra il loro trovarsi insieme.



In questa scuola va a insegnare Simon, un musicista affermato ma deluso dalla vita, e raccoglie la sfida di portare questi ragazzi e ragazze a esibirsi al Concerto di fine anno della filarmonica di Parigi, un’impresa che sembra impossibile per una classe dove i rapporti sono violenti, al limite del bullismo.

Simon si trova così a dover fare i conti con una situazione difficile, gli scontri tra i ragazzi sono ripetuti, lui stesso è coinvolto in questi litigi, all’inizio cerca di imporsi con forza e usando un metodo autoritario, ma ben presto si rende conto che in questo modo non ottiene nulla, anzi puntare con loro sulla disciplina ottiene l’effetto contrario. Di fronte al fallimento dei suoi metodi autoritari, Simon cambia posizione: non guarda più a ciò che vuole ottenere da loro, ma comincia a considerare chi sono i ragazzi e le ragazze con cui aveva a che fare. Simon non cerca più di piegarli al suo progetto, ma attua un vero e proprio ribaltamento, è lui che si piega a ognuno di loro cercando di valorizzare di ognuno le sue capacità, i suoi talenti.



Così il film è un’ottima documentazione di quello che è il metodo educativo, di come un insegnante sia tale se ha lo sguardo aperto a chi ha davanti e di ognuno sa cogliere la positività. Qui sta il fascino di cui il film è testimonianza, che Simon cambia e soffre, cammina con ognuno dei suoi ragazzi e delle sue ragazze cercando di ognuno il meglio.

Vi è un punto decisivo, quando Simon dice ai ragazzi e alle ragazze che non è per dovere che devono suonare, devono divertirsi. Questo li conquista. Imparare a suonare è fare una cosa che a ognuno piace e questo fa di loro un’orchestra, ognuno tende a esprimere il bello sentendo vicino a sé ogni altro. Il regista lo fa vedere anche con immagini che colpiscono, così che lo spettatore possa capire cosa sia disarmonia e cosa armonia vedendole in scena.



La mélodie è un film sull’educazione, un film di grande attualità perché oggi c’è bisogno di insegnanti che di una classe facciano un insieme armonico, Simon ci indica il metodo, uno sguardo che sa cogliere ogni positività e le sa legare le une alle altre, perché ogni parte vale se è in un insieme: da sola, anche se fosse perfetta,  è disarmonia. L’orchestra che prima era un insieme sconnesso di suoni diventa l’espressione di un’armonia in cui ogni strumento ha il suo valore e rende il massimo, così l’orchestra è metafora della vita, segno che dove vi è una bellezza che attrae questa mette insieme le persone e le rende capaci di dare il meglio di sé.

Significativo che la musica sia un’occasione privilegiata di questo ritrovare l’unità tra persone, anche ragazzi e ragazze come quelli di cui parla il film è nella musica che ritrovano se stessi e un’amicizia tra loro.

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