Una volta, nel secolo scorso, la musica era definita dal decennio di appartenenza: gli anni 50, Elvis, la nascita del rock’n’roll; gli anni 60, i Beatles e il sogno hippie pace & amore; gli anni 70, i super gruppi e il punk; gli anni 80, l’arrivo di Mtv e lo spopolare dei video clip, Duran Duran contro Spandau Ballett; gli anni 90, l’ultima rivoluzione rock, i Nirvana, Kurt Cobain e il grunge. Poi?



A parte dal terzo millennio è tutto un mischione incolore. Da una parte il revival massiccio, gruppi rock che copiano i gruppi rock del passato. Dall’altra, gli “anni dieci” che si chiudono quest’anno, 2009-2019, sono stati il decennio in cui l’hip hop ha superato nelle vendite la musica rock, diventando il più grande genere musicale americano (e di conseguenza, vedi l’Italia, del mondo).



Se questo decennio avesse un titolo, sarebbe il mix infinito. Ciò è in parte dovuto al fatto che l’era digitale ha generato una miriade di versioni alternative di brani, con innumerevoli artisti e produttori che si dondolano sui brani degli altri. Anche perché ci sono state rappresentazioni profondamente diverse nella musica tradizionale; ovviamente, il pop ha sempre dovuto molto alla cultura gay, ma le star pop, rock e rap LGBTQ hanno ricevuto riconoscimenti altrettanto importanti, come Frank Ocean, Janelle Monae, Troye Sivan, Brandi Carlile, Lil Nas X.

Per dirla tutto, lo spessore (inesistente) degli anni dieci lo si denota ad esempio dal fenomeno mondiale della mania coreana, il cosiddetto K-pop che fortunatamente sembra stia segnando il passo, ma che ha a lungo dominato nelle classifiche mondiali. Evoluzione del pop coreano dei primi anni 90, ha generato una frenesia globalizzata, ad esempio con il ballo detto Gangnam StylePsy ha comprensibilmente lottato per replicare quel  successo virale (Gangnam Style è diventato il primo video di YouTube a superare 1 miliardo di visualizzazioni), ma successivamente è scoppiata un’ondata di gruppi K-pop. Ad esempio i BTS (in coreano Bangtan Sonyeondan, conosciuti anche come Bangtan Boys la prima band coreana a scalare le classifiche degli US Billboard con l’album Love Yourself: Tear del 2018; il gruppo di ragazze Blackpink sono attualmente il gruppo con più follower su YouTube, con 30 milioni di abbonati. La scena K-pop è vasta e sfida l’idea che l’inglese sia la lingua universale della musica tradizionale.



Grazie a Dio, una ventata di interessante freschezza è venuta dall’Africa, facendo riferimento a un rinnovato Afro-beat da non confondersi con quello degli anni 70. Star nigeriane come Davido, che ha l’account Instagram più popolare del paese con 14 milioni di follower; Wizkid, che ha fatto il tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra; Mr Eazi e Burna Boy. Tutti questi personaggi hanno influenzato star americane come Beyoncé, Kanye West e Kendrick Lamar, considerato il poeta hip hop più significativo, politicamente, d’America.

Altro fenomeno che dura in realtà da tempo, è il latin pop che ha visto nel reggaeton insopportabile di Despacito il fenomeno mondiale del decennio. Tale pezzo è ancora oggi il massimo successo di YouTube, con quasi 7 miliardi di visualizzazioni. Secondo Billboard, la musica latina ha avuto il suo anno di maggior successo nel 2018 con 24 brani nella Hot 100 americana, quando solo due anni prima i pezzi erano due.

La Club Culture, da musica appunto per i club, è diventata a livello di stadio, con il genere EDM (Electronic Dance Music) che comprende una gamma vertiginosa di stili, ma è principalmente associata a grandi produzioni statunitensi che si sono fortemente ispirate agli stili Eurodance. La musica da ballo ha sempre avuto un flusso transcontinentale – la musica house è nata negli Stati Uniti, mentre la cultura rave è stata concepita 30 anni fa in Gran Bretagna attraverso le Baleari – ma EDM l’ha vista diventare una vera forza commerciale. I dj / produttori britannici tra cui Calvin Harris e Paul Oakenfold si sono trasferiti negli Stati Uniti e Las Vegas è diventata una destinazione sontuosa. La star americana Candy Marshmello ha portato la festa nel mondo virtuale a gennaio 2019, suonando un concerto in-game all’interno di Fortnite Battle Royale.

Curiosamente, in America resiste e ha sempre grande successo la musica country, quella che si rifà alla tradizione popolare. Sicuramente conta il grandissimo successo commerciale della star Taylor Swift, ma anche grazie a artisti di nuova generazione come Kacey Musgraves, che ha fatto il suo debutto nel 2013 con Same Trailer Different Park e che canta melodie delle radici con testi attuali sul sesso, la fede e la vita moderna. La musica country, per dirla tutta, si è anche fusa con il rap con Old Town Road di Lil Nas X proposto in versioni apparentemente infinite inclusa quella con il tizio anzianotto papà di Miley Cyrus, Billy Ray Cyrus.

Insomma, questo è quello che passa il convento e quello che ha fatto moda e successo. Naturalmente per chi ama la buona, vera musica, c’è da cercare in giro, nelle cantine virtuali di Internet. Si scoprirà che ci sono ancora tanti validi artisti che non fanno moda, ma canzoni sincere.